Dicembre 12, 2024

Coronavirus finanziario, risparmiatori vittime di un gioco predatorio. Serve una “mordacchia” per la speculazione

In questo scenario dalle tinte catastrofiche, la psicologia comportamentale  deve  riuscire ad affrontare in modo più convincente il tema della diffusione delle informazioni e delle opinioni all’interno del mondo finanziario, ingabbiando così, come in una metaforica  “mordacchia”, gli intenti speculativi di borsa.

Articolo di Manlio Marucci (*)

Stiamo assistendo in questa fase della nostra vita ad un evento storico che sta sconvolgendo le nostre abitudini e lo stile di comportamento  ricorrente a cui eravamo abituati nell’ambito della regolazione dei rapporti istituzionali, sociali, umani, produttivi, finanziari, di relazione  con il mondo dei media e dei social. Il vissuto umano legato a dei valori culturali ed ideali interiorizzati dagli schemi tradizionali del mondo occidentale ha iniziato ad incrinarsi con gli avvenimenti recenti determinati da situazioni “spurie” – forse naturali – del fenomeno “coronavirus”,  mettendo in evidenza la fragilità della condizione umana e della sua debolezza psicologica. E’  entrato così in “profonda crisi” il nostro modo di vivere e di pensare sul nostro futuro.

Relegati in quarantena forzata, i nostri giorni sembrano adombrare il tramonto di tutta una fase storica, coniata dal mito dell’efficientismo, dell’onnipotenza e quindi dell’uso indiscriminato della scienza e se vogliamo della finanza intesa come strumento di utilità sociale.  In realtà, se osserviamo questo fenomeno di paura associato a quello che sta avvenendo sui mercati finanziari notiamo come vi sia uno stretto legame, e cioè una “correlazione significativa”, quasi “funzionale” tra il corpus della paura dettato dal contagio del nuovo virus (può toccare anche a me)  con quanto di negativo sta avvenendo in borsa.

In tale scenario, infatti, assistiamo insofferenti ad una spietata speculazione da parte di traders senza scrupoli che proprio in funzione della instabilità e volatilità dei mercati intervengono pesantemente creando panico e incertezza ai poveri risparmiatori, vittime sacrificali di tale sistema. Essi adottano, come astuti avvoltoi, la vendita allo scoperto (o short selling), che consente di vendere un bene che non si possiede realmente, nella speranza che il prezzo scenda, così da riacquistarlo in futuro a un prezzo più basso e ottenere così “sostanziosi” profitti. In questa logica le istituzioni di controllo dei mercati borsistici a volte intervengono in ritardo – o addirittura non intervengono come nel caso della UE – amplificando le perdite e sviluppando un clima di incertezza e di paura.  I ribassi registrati dalle Borse nelle ultime settimane, pertanto, dimostrano che si è sotto il dominio incontrastato di questi speculatori che operano a leva. Ad esempio, il re degli hedge fund, Ray Dalio, con la sua Bridgewater  Associates sta scommettendo contro le Borse europee con una forza d’urto pari a 10 miliardi di dollari.

In un tale meccanismo entrano in gioco fattori che non hanno nulla a che fare con l’economia reale, ma si legano a impressioni, sensazioni, paure ed ipotesi catastrofiche, che annullano qualunque traccia di ottimismo. Su tutto, emerge e domina la paura, che è un meccanismo di difesa inconscio utile a proteggersi da sensazioni dolorose e spiacevoli che si reputano imminenti. Una sorta di premonizione, quindi, che ci mette in uno stato di allerta per evitare ulteriori danni e disastri.

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I molteplici cambiamenti intervenuti di recente ci hanno ricondotto bruscamente ad interpretare la realtà in modo diverso dagli  standard di vita corrente, e quindi ci hanno portato a riconsiderare la nostra vita in una società – ormai integrata ed interconnessa a livello globale – a cui ridare pienamente valore ai beni primari, quali la salute e il denaro, quest’ultimo come elemento e fattore economico e di sicurezza. Questi temi di psicologica sociale ci inducono così  a ripensare il paradigma dell’Homo Economicus, che basa le sue scelte sull’ipotesi di preferenze di stabilità, razionalità perfetta ed equilibrio in senso stretto.

Il campo di ricerca ormai consolidato dalla vasta letteratura delle teorie economiche ci ha fornito sufficienti prove dimostrando che il comportamento umano dipende in modo prevalente dai fattori  psico-sociali, dai fattori istituzionali, culturali e  biologici; e così, capire l’attuale situazione di “stress”  con la lente degli strumenti forniti della scienza psicologica e dell’indagine sociologica, ci aiuta ad inquadrare positivamente il problema.

Nel caso del Coronavirus, gli studi di psicologia sperimentale ci aiutano a capire come le esperienze acquisite dagli individui siano influenzate dal contesto generale di paura generato dal coronavirus e dal linguaggio utilizzato dai media per rappresentarlo, e che questa “cornice” crea confusione ed informazioni errate e/o incomplete che hanno rimesso in discussione un principio fondamentale della nostra vita qual è “la sicurezza”.  Si verifica così il framing effect, ossia quel fenomeno in base al quale gli individui decidono in modo diverso a seconda della “cornice” di informazioni percepita e  assumono atteggiamenti non idonei al tipo di scelta da fare.  Con la diffusione del Covid-19, la probabilità che ognuno di noi entri in contatto con un pericolo potenzialmente gravissimo per la salute produce meccanismi di difesa inconsci difficilmente controllabili razionalmente, poiché spesso si traducono in comportamenti che sfociano nell’irrazionalità.

Esempio di “mordacchia”, strumento punitivo usato nell’antichità per ridurre al silenzio il condannato

In conclusione, si può affermare come il contributo dato dalla  psicologia comportamentale sui mercati finanziari sembra aver raggiunto oggi una maturità sufficiente per poter affiancare l’economia reale nel tentare di raggiungere una migliore comprensione delle dinamiche dei comportamento degli attori che operano nel complesso e vasto mondo finanziario, aiutati anche dalla tecnologia avanzata, dell’informatica applicata e dell’intelligenza artificiale. In questo quadro di problemi della società moderna, la psicologia sperimentale (così come le altre scienze umane) deve riuscire ad affrontare in modo più convincente il tema della diffusione delle informazioni e delle opinioni all’interno del mondo finanziario, ingabbiando  come in una metaforica “mordacchia” le speculazioni di borsa.

Si tratta di un tema di primaria importanza, dal momento che frequentemente i mercati finanziari danno l’impressione di essere guidati da un comportamento di tipo collettivo. Anche le componenti di tipo affettivo ed emotivo dovranno esser prese in considerazione maggiormente nel prossimo futuro. Si tratta di spiegare, in ultima analisi, il modo in cui le persone interpretano le dinamiche di tipo finanziario, favorendo un processo di formazione/informazione su vasta scala a cui le istituzioni devono impegnarsi per  liberare i risparmiatori dall’ignoranza finanziaria ed abbattere così la speculazione di borsa selvaggia a cui stiamo assistendo impotenti. Su questo versante, le Autority del mercato italiane, europee ed internazionali dovranno fare molto, rivedendo profondamente i meccanismi di controllo e di regolamentazione che le stesse, nonostante le evidenze, continuano a ritenere efficaci.

Forse è il caso di ricordare loro la favola di Esopo: HIC RHODUS, HIC SALTA !  (trad. non letterale “dimostraci le tue affermazioni, qui e  adesso!”)

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(*) Nella foto: Manlio Marucci, presidente Federpromm (Uiltucs)

 

 

 

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