Ottobre 6, 2024

Enasarco si pronuncia sull’anticipo del FIRR, ma delibera una sola tranche su tre. Un inutile contentino

L’unica certezza è il primo intervento, pari ad un massimo di 170 milioni. Sui rimanenti 340 milioni, conviene che nessuno canti vittoria o si attribuisca meriti speciali che, in considerazione del tempo trascorso finora, si fa fatica a vedere.  

Nessun clic day e garanzia di liquidazione per tutti i richiedenti, erogazioni programmate in più fasi e realizzazione di uno specifico software per la presentazione delle domande online di anticipazione del FIRR. Queste le linee-guida approvate dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco, che ha così definito modalità e condizioni per la prima fase di attuazione dell’accordo tra le parti sociali dello scorso 25 maggio.

Gli iscritti – si legge dal sito di Enasarco – avranno la possibilità di richiedere la prima tranche straordinaria di anticipo, pari al 10%, delle somme accantonate sul Fondo indennità risoluzione rapporto. Se l’auspicata apertura sul FIRRche Patrimoni&Finanza aveva già segnalato tre mesi fa, quando l’idea non aveva sfiorato ancora nessuno – fa tirare un sospiro di sollievo ai beneficiari della misura di emergenza (consulenti finanziari compresi), piace decisamente meno il rinvio degli altri due ulteriori anticipi, ognuno pari al 10%, i cui tempi si allungano a dismisura: verranno erogati in fasi successive, a seguito di specifiche deliberazioni del CdA, che terranno conto dell’incidenza delle erogazioni sulla liquidità e sulla sostenibilità dell’Ente.

Peraltro, per avere la possibilità di richiedere l’erogazione della prima tranche, si dovranno attendere i due mesi necessari per la realizzazione di un software specifico per la presentazione delle domande online “in trasparenza e sicurezza”, nonché la redazione e trasmissione degli avvisi informativi, che verranno verranno pubblicati sul sito istituzionale e sui canali ufficiali della Fondazione Enasarco.

Quando? Non è dato saperlo.

In pratica, ad essere ottimisti, ci vorranno da due a tre mesi per l’accredito della prima tranche (le richieste, che si presumono elevatissime, dovranno essere prima “lavorate”) e, salvo deliberazioni contrarie del CdA per “motivi di sostenibilità dell’Ente” che le blocchino del tutto, altri tre-sei mesi per le altre due.

Pertanto, l’unica certezza è rappresentata dal primo intervento finanziario, pari ad un massimo di 170 milioni; ed in assenza di altre certezze sui rimanenti 340 milioni, conviene che nessuno canti vittoria o si attribuisca meriti speciali che, in considerazione del tempo trascorso, si fa fatica a vedere.  Infatti, pochi giorni dopo lo scorso 26 Maggio, allorquando le parti sociali (Anasf, Confesercenti, Fiarc e Federagenti) avevano annunciato  “una vittoria, voluta da tempo”, i canti di gloria venivano presto sostituiti da cori di delusione. I cinque consiglieri del CdA della Fondazione Luca Gaburro (Federagenti), Antonino Marcianò (Fiarc), Alfonsino Mei (in foto, Anasf), Davide Ricci (Federagenti) e Gianni Guido Triolo (Confesercenti) dichiaravano “…L’anticipo del Fondo indennità di risoluzione rapporto? Una grande delusione e, purtroppo, l’ennesima mancanza di rispetto perpetrata ai danni di agenti di commercio e consulenti finanziari, da parte della maggioranza che sostiene l’attuale governance di Enasarco”. Il motivo di tale delusione era il manifestarsi di una volontà dilatoria – smentita da Enasarco, ma confermata con la delibera del 9 Giugno – con la quale la Fondazione, nonostante avesse fatto intendere l’immediata disponibilità del 30% del FIRR, aveva subito rinviato ad una successiva seduta ogni discussione in merito, trincerandosi dietro la necessaria “deliberazione degli organi della Fondazione che, oltre a doverne valutare la sostenibilità economica e finanziaria, dovranno deliberare condizioni, tempi e modalità per l’erogazione dell’anticipazione all’Agente“.

Ebbene, quel giorno è arrivato, insieme ad un altro rinvio di almeno sei mesi per la definizione di un piano di intervento straordinario che, di veramente straordinario, ha solo la sua lentezza e, in tutta probabilità, la sua inefficacia, tipica di un “contentino” che forse risolverà l’urgenza, ma non certo l’emergenza economica in cui versano migliaia di iscritti.

Related Posts

Lascia un commento