Febbraio 13, 2025

Elezioni Enasarco, “Fare Presto” attacca, la maggioranza incassa. Fino a quando?

Enasarco, comunicato stampa della lista unitaria “Fare Presto!”, candidata alla guida della cassa di previdenza privata degli agenti di commercio e dei consulenti finanziari alle prossime elezioni del 24 Settembre.

Dopo pochissimi giorni dalla fissazione della data delle tanto attese elezioni, la campagna elettorale è già entrata a pieno regime in Enasarco. Lo testimoniano i post “vittoriosi” – per la verità un pò esagerati, e per questo pesantemente criticati, anche con qualche insulto, sui social – di alcuni audaci rappresentanti delle liste che hanno sostenuto la tesi del “giusto rinvio”, ma anche le dichiarazioni di “belligeranza elettorale” delle liste che, invece, hanno attaccato la serie di decisioni adottate, con i voti della sola maggioranza, nelle ultime settimane, ed in particolar modo quella del ricorso al TAR.

Su quest’ultimo punto, in particolare, si sono scagliati i rappresentanti della lista “Fare Presto!”, candidata alla guida di Enasarco e sostenuta da ANASF, Federagenti, FIARC e Confesercenti. Già all’indomani dell’ultimo CdA (quello in occasione del quale sono state fissate le elezioni del prossimo 24 Settembre), “Fare Presto” aveva diffuso un comunicato nel quale si affermava che “Anche stavolta l’attuale Governance della Fondazione ha perso l’occasione per rispettare le regole e i propri iscritti – fanno sapere i 5 Consiglieri – e anziché convocare le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati nei tempi (31.07.2020) indicati  dai Ministeri che vigilano su Enasarco hanno preferito stabilire una data “motu proprio” che, di fatto, prolunga per altri mesi questa gestione illegittima, come affermato in ben tre lettere dai Dicasteri….Si tratta di comportamenti dilatori che non nascondono arroganza nella gestione dell’Ente, che però non appartiene a questi signori ma agli iscritti….”.

Alfonsino Mei, candidato alla presidenza di Enasarco per la lista “Fare Presto!”

Nella giornata di oggi, la stessa lista ha messo in Rete un altro comunicato, in cui viene rincarata la dose di critiche che, in tutta probabilità, costituiranno il leitmotiv della campagna elettorale delle attuali sigle di opposizione.  “Apprendiamo“, si legge nel comunicato, “che nella giornata di ieri, 23 luglio, diverse sigle che sostengono l’attuale maggioranza del CdA in capo a Enasarco hanno inteso intervenire nel procedimento dinanzi al TAR promosso dal presidente Gianroberto Costa nei confronti del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia, che sono i dicasteri vigilanti della Fondazione. Le sigle sono Fnaarc, Ugl, Usarci, Uiltucs e Confartigianato. Tali Sigle appoggiano e sostengono, quindi, l’iniziativa di Costa che, con un atto irrituale senza precedenti,  ha disconosciuto e contestato l’azione dei Ministeri Vigilanti e presentato un ricorso senza informare preventivamente il Consiglio di Amministrazione  e successivamente l’Assemblea dei Delegati, dimostrando così una palese assenza di considerazione nei confronti di chi siede, in Consiglio ed in Assemblea, non per sorteggio o per caso ma perché eletto democraticamente da migliaia di agenti di commercio e consulenti finanziari.”.

Ecco“, aggiunge la nota, “spiace proprio questo: che tali sigle, con il loro sostegno a Costa, abbiano firmato in calce e sposato la condotta di chi, con quell’azione, ha dimostrato di non avere nella corretta considerazione agenti e consulenti, non solo non informandoli di quanto stava facendo ma soprattutto non facendo nulla che consentisse loro di avere realmente aiuti importanti a seguito dell’emergenza sanitaria. A nostro avviso, il sostegno di tali sigle significa, ancora una volta, sostegno di un atteggiamento autoritario ed inefficiente….“. 

Gianroberto Costa

È un peccato”, conclude il comunicato congiunto, “che si consumi una partita basata sulla conservazione delle posizioni e non sui contenuti. Chi ha adito il TAR e chi ora ne sostiene la causa contro i Ministeri – e quindi contro lo Stato e il Governo – sono gli stessi che ad aprile avrebbero dovuto essere sottoposti alla verifica del voto: quello degli iscritti, non il loro. Costoro hanno invece preferito spostare la tornata elettorale con un atto che non ha precedenti ed adducendo come pretesto l’emergenza Covid-19. Peccato però che in Enasarco il voto, da statuto, sia online e che la tutela abbia invece riguardato – come chiaro a chiunque – solo chi ha continuato a occupare una poltrona che avrebbe dovuto lasciare molti mesi prima. Costoro non dicono come le altre Casse (come Enasarco) iscritte all’Adepp abbiano consentito lo svolgimento del voto online per il rinnovo dei propri organismi, in piena pandemia, così come Inarcassa, Enpam ed altre. Solo per Enasarco non si poteva votare, per la pandemia, da casa e dal proprio pc o telefonino. La decisione di queste sigle ha un forte significato e sposa il senso di superiorità di chi ha creduto di ricoprire un incarico per vocazione divina e non per rappresentanza degli iscritti.”.

A prescindere dai toni utilizzati, normalissimi in un clima infuocato come quello che persisterà in Enasarco fino alle elezioni, rimane il mistero di certe decisioni assunte dalla maggioranza nelle ultime settimane, e senza spiegazioni – che non sono mai arrivate, nonostante siano state chieste da più parti – la diffidenza si è fatta largo tra gli aventi diritto al voto, la maggior parte dei quali non ha affatto gradito il rinvio sine die e “sine explicandum” (oggettivamente, la motivazione della pandemia non ha retto moltissimo).

Sarà un “Agosto caldo”. Non ci rimane che stare alla finestra, e raccontare.

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