Gennaio 19, 2025

Mercato immobiliare. Nonostante la pandemia, gli italiani continuano a voler acquistare casa

Sul mercato immobiliare si attende un andamento differente a seconda del territorio regionale di riferimento, e laddove si dovessero manifestare fragilità economiche in alcune aree, il trend potrebbe risentirne per via della maggiore difficoltà di accesso al credito riscontrabile in questo periodo.

Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa – che ha monitorato il mercato durante tutto il periodo di lockdown – il trend di mercato dimostra come neanche il Covid è riuscito a scalfire la volontà degli italiani di acquistare casa, volontà venuta meno, per una certa fascia di occupati, solo con l’arrivo della cassa integrazione e con la conseguente incertezza del mantenimento del posto di lavoro.

Pertanto, gli effetti della pandemia saranno più evidenti nella seconda parte del 2020, quando si vedrà l’efficacia delle misure messe in atto dal Governo e dall’U.E. a sostegno dell’economia. In tal senso, Tecnocasa si attende un andamento di mercato differente a seconda del territorio di riferimento, e laddove si dovessero manifestare fragilità economiche in alcune regioni, il trend del mercato immobiliare potrebbe risentirne per via della maggiore difficoltà di accesso al credito.

I dati sulle compravendite dei primi tre mesi del 2020, registrate dall’Agenzia delle Entrate, hanno evidenziato un calo delle transazioni del 15,5%; una contrazione che, quasi certamente, ci porteremo fino alla fine dell’anno, che potrebbe chiudersi con circa 100 mila compravendite in meno rispetto al 2019. Tuttavia “c’è movimento”, e un certo dinamismo dovuto sia alle compravendite che erano rimaste in sospeso (e definite alla riapertura), sia alle nuove ricerche di case, come dimostrano anche i dati record registrati dal portale Tecnocasa.

Durante la pandemia c’è stata un’impennata di richieste di case con spazi esterni, dettata dal prolungato confinamento domestico, ma nei prossimi mesi il punto cruciale sarà l’accesso al credito, indispensabile per potersi permettere queste abitazioni. Il mercato dei mutui decisamente favorevole consente di tentare l’acquisto migliorativo, ma bisognerà fare i conti con l’atteggiamento degli istituti di credito, che pur propensi ad erogare si muoveranno con maggiore prudenza.

Dopo il lockdown, si stanno muovendo  prevalentemente persone alla ricerca della prima casa o della soluzione migliorativa, e si evidenzia una contrazione degli acquisti per investimento. Gli investitori, infatti, indirizzati verso gli affitti brevi nelle grandi città, si sono fermati. Si stanno però attivando piccoli risparmiatori che considerano il “mattone” ancora una valida modalità di impiego del capitale, meno volatile di altre forme di investimento.

Dal lato dei prezzi, si evidenzia una certa rigidità da parte dei proprietari, poco propensi a ribassarli (tranne nei casi in cui si ha necessità ed urgenza di vendere). La tendenza è quella di una certa stabilità delle quotazioni in alcune grandi città (tra queste Milano e Bologna, che prima del lockdown erano in forte crescita), ed un probabile ribasso nelle città più piccole, che ancora non erano uscite dalla crisi immobiliare ed i cui prezzi erano in discesa. Al momento, sembrano soffrire maggiormente i centri storici delle metropoli che prima attiravano soprattutto gli investitori.

Si evidenziano aspettative diverse a seconda delle tipologie: potrebbero rivalutarsi gli immobili con spazi esterni, soprattutto nelle zone che ne sono carenti, e deprezzarsi le soluzioni con difetti da sanare. Le quotazioni terranno, e ci aspetta la tenuta dei valori per i quartieri che hanno una maggiore concentrazione di servizi e di negozi di vicinato così come di quelle zone periferiche e dell’hinterland in grado di offrire soluzioni indipendenti a prezzi più accessibili. Anche il segmento del prestigio sembra tenere

Sembrano esserci, invece, segnali di ribasso sui canoni di locazione in seguito all’incremento dell’offerta di immobili che, soprattutto nelle grandi città, sta calmierando la crescita delle richieste mensili. Attualmente, molti immobili con destinazione turistica sono stati immessi sul canale residenziale con contratti transitori, in attesa dei dati sulle presenze turistiche. Ma sarà interessante capire come si muoveranno gli studenti universitari e i lavoratori fuori sede (la cui domanda è venuta meno nel lockdown). Resta l’incognita della domanda di locazione da parte dei trasfertisti, che dipenderà dalla modalità in cui si svolgeranno le lezioni universitarie e dal prolungamento dello smart working. Altro aspetto da valutare sarà un possibile aumento della domanda da parte di chi non dovesse più essere in grado di accedere al credito per le peggiorate condizioni economiche. 

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Il segmento delle case vacanza è stato colpito in pieno dalla pandemia, proprio in un periodo fondamentale (Marzo e Aprile), e cioè quello in cui chi cerca la casa vacanza inizia a guardarsi intorno. L’impossibilità di spostarsi, infatti, non ha consentito di fare ciò. Gradualmente, con l’allentamento delle restrizioni relative agli spostamenti sul territorio e la definizione delle linee guida sui distanziamenti da tenere nelle località balneari, si sono iniziati a vedere i primi sold out in diverse località di mare e montagna. Quest’anno, infatti, tanti italiani sceglieranno di trascorrere le vacanze nel Belpaese. Sembrerebbe in recupero anche l’acquisto delle case vacanza, il cui destino è legato alla solidità economica e alla propensione al risparmio. 

In definitiva, il mercato ha voglia di ripartire, ma deve fare i conti con un quadro macroeconomico ancora molto incerto, che richiede un costante aggiornamento e rende difficile ogni previsione.

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