Febbraio 13, 2025

FIARC su Enasarco. “La Cassa garantisca agli iscritti la continuità d’impresa nel lungo periodo”

Secondo FIARC, la Fondazione Enasarco, in questo particolare contingente, non può limitarsi ad essere solo una Cassa previdenziale o uno strumento di sostegno al reddito nel breve termine, ma deve porsi anche l’obiettivo di provvedere alla continuità di impresa degli agenti nel medio/lungo periodo, attraverso un piano di interventi economici straordinari. Ecco quali.

Secondo FIARC, Federazione Italia Agenti e Rappresentanti di Commercio, a causa della pandemia oggi per molti iscritti esiste un problema di continuità dell’attività. Non semplici difficoltà temporanee, ma una questione di sopravvivenza; e più agenti lasciano il lavoro, meno contributi affluiranno alla Fondazione.

Pertanto, la Fondazione Enasarco, in questo particolare contingente, non può limitarsi ad essere solo una Cassa previdenziale o uno strumento di sostegno al reddito nel breve termine, ma deve porsi anche l’obiettivo di provvedere alla continuità di impresa degli agenti nel medio/lungo periodo, attraverso un piano di interventi economici straordinari da erogare nel prossimo biennio, aventi come obiettivo prioritario quello di mantenere gli standard reddituali e demografici degli iscritti.

Secondo FIARC, infatti, l’intervento proposto sul FIRR dalla attuale maggioranza si sarebbe rivelato come uno strumento funzionale per facili messaggi di propaganda, e non è stato in grado di rispondere alle drammatiche urgenze della categoria.

La proposta di FIARC vede varie tipologie di intervento.

Anticipazione FIRR: dotazione di 50 milioni di euro, da assicurare tramite il fondo FIRR, e singole erogazioni nella misura del 20% del FIRR individualmente accantonato fino a un massimo di 1000,00 euro. Tale anticipazione rientrerebbe, secondo FIARC, nei parametri così come precedentemente definiti dagli uffici della Fondazione e, pertanto, non dovrebbe necessitare di ulteriori approfondimenti.

Costituzione di un Fondo per la l’erogazione di contributi a fondo perduto. La ripresa del processo produttivo è determinata dalla capacità delle imprese che lo costituiscono (agenti, consulenti e mandanti) di mettere in campo un nuovo progetto commerciale codificato da fattori di innovazione, di analisi del mercato e di effettiva coerenza con la domanda. La costituzione di un Fondo presso Enasarco per finanziare con un contributo a fondo perduto progetti commerciali è stimata in 50 milioni di euro. Questa dotazione può essere incrementata di ulteriori 20 milioni se venisse optato di destinarle le risorse del piano Welfare 2021 e potrebbe produrre ulteriori contributi anche nel 2022 grazie alla stessa scelta. La risorsa destinata a sostenere la misura è costituita dal saldo del Fondo Assistenza.

Costituzione di un Fondo monetario gestito da una banca convenzionata. Tale Fondo avrebbe una dotazione di 15 milioni che, con un moltiplicatore (standard) = 14 può essere in grado di generare volumi di finanziamenti fino a circa 220/250 milioni di euro a cui applicare tassi convenzionati mixati a quelli di provvista. La risorsa è costituita, per la modesta entità prevista e la straordinarietà dell’intervento, da una quota parte del contributo di solidarietà.

Costituzione di un plafond per ristoro interessi. Grazie all’attività di spending review per gli anni 2021/2022 può essere costituito un plafond presso Enasarco destinato a interventi di “ristori interessi” derivati da indebitamento per Coronavirus. La dotazione per gli anni 2021/2022 si ipotizza rispettivamente di 20 e 30 milioni. 

Relativamente ai tempi di attuazione e alle consistenze da impiegare, per l’anno 2020 verrebbe utilizzato soltanto l’importo di 50 milioni a titolo di anticipazione FIRR. Per l’anno 2021 si prevede una necessità di 86 (105) milioni che verrebbe costruita attraverso un intervento sul saldo del Fondo Assistenza pari a 50 milioni, a cui eventualmente aggiungere ulteriori 20 milioni già previsti per l’attivazione del piano Welfare, per un totale di 70 milioni. A ciò si aggiungerebbe un intervento sul contributo di solidarietà nella misura di 15 milioni (su un totale stimato di circa 190 milioni) ed un intervento di spending review sui costi pari a 20 milioni.

Per l’anno 2022, invece, si potrebbe approntare una somma compresa tra 30 e 50 milioni, da costruire attraverso l’eventuale l’utilizzo del piano Welfare sostenuto dal Fondo Assistenza per 20 milioni ed un ulteriore intervento di spending review sui costi pari a 30 milioni.

In sostanza, secondo FIARC, si prevede – oltre all’importo da utilizzare per anticipazioni del FIRR – un ulteriore uscita di cassa limitata a 50 milioni.

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