Pensionati e abitazioni. Cresce la propensione per quelle ampie, stabile l’offerta di nude proprietà
Quello dei pensionati è un segmento immobiliare molto particolare, legato a criteri di scelta della casa raramente adottati dalle generazioni più giovani. Gli effetti della pandemia e le nuove esigenze abitative dei figli consolidano la vendita delle nude proprietà da parte degli over 65.
L’analisi delle compravendite immobiliari nel primo semestre del 2020, realizzata dai recenti studi di Tecnocasa sul territorio nazionale, evidenzia che il 7,8% degli acquisti è stato effettuato da pensionati. Si tratta della percentuale più bassa degli ultimi anni, un anno fa (primo semestre 2019) era leggermente più alta e si attestava all’8,2%, nel 2018 era dell’8,0% e nel 2017 arrivava all’8,5%. Ciò che è cambiata, nel periodo considerato – e i dati parziali del semestre in corso sembrano confermare la tendenza – è la propensione all’acquisto, da parte di chi è in pensione, di case con maggiori quadrature.
Nel dettaglio, i pensionati nel 70,9% dei casi hanno comprato l’abitazione principale, nel 20,2% dei casi hanno investito ed infine l’8,9% ha optato per la casa vacanza. Rispetto ad un anno fa, pertanto, diminuiscono le percentuali di acquisti per investimento e di case vacanza, contrazioni determinate anche dall’emergenza sanitaria che ha interessato il primo semestre del 2020 ed è tutt’ora in atto: in un anno gli acquisti per investimento sono passati dal 24,0% all’attuale 20,2%, mentre gli acquisti di case vacanza sono passati da una percentuale del 10,3% a quella attuale dell’8,9%.
Le compravendite dei pensionati si sono concentrate maggiormente sui trilocali (39,4%), seguiti dai bilocali (24,7%) e dai quattro locali (16,5%); ville, villette, rustici, case indipendenti e semi-indipendenti compongono insieme il 11,3% degli acquisti. Rispetto al primo semestre del 2019 si nota una diminuzione della percentuale di acquisti di bilocali che passano dal 28,5% all’attuale 24,7%, mentre aumenta la percentuale di compravendite di trilocali che passano dal 37,2% al 39,4%. In aumento anche la percentuale di acquisto di 4 locali, e ciò fa delineare una certa propensione all’acquisto di tipologie più ampie rispetto ad un anno fa. Anche in questo caso, il trend legato alla pandemia ed al periodo di lockdown ha spinto verso l’acquisto di abitazioni più ampie.
Restando su questo target, si è constatato che solo il 13,9% degli acquisti è stato effettuato con l’ausilio di un mutuo, mentre l’86,1% delle compravendite è avvenuto senza l’intervento da parte di istituti di credito. Rispetto ad un anno fa si registra un lieve aumento della percentuale di coloro che comprano accendendo un mutuo, si passa infatti dal 12,0% del primo semestre del 2018 all’attuale 13,9%.
Il 66,3% dei pensionati che ha acquistato casa è una coppia oppure una coppia con figli, il 19,5% è single, l’11,0% è vedovo e il 3,3% è separato o divorziato. Chi ha venduto, invece, lo ha fatto per reperire liquidità (53,3%), per migliorare la qualità abitativa (32,8%) e per trasferirsi (13,9%).
Dalla stessa analisi di Tecnocasa è possibile estrapolare i dati relativi alle compravendite di nuda proprietà, dai quali risulta che l’80,0% di chi vende lo fa per reperire liquidità, e quindi per mantenere un certo tenore di vita, oppure per far fronte ad esigenze legate all’avanzare dell’età, o ancora per sostenere i figli nell’acquisto della casa.
La maggioranza dei venditori di nuda proprietà, nel 54,3% dei casi, appartiene alle categorie dei single, vedovi, divorziati e separati. Per quanto riguarda gli acquirenti, nella maggior parte dei casi si tratta di coppie con e senza figli, che insieme compongono il 68,6% del totale.
Gli acquirenti di nuda proprietà, di contro, si concentrano soprattutto nelle fasce di età comprese tra 18 e 54 anni (77,2%), mentre solo il 22,8% ha un’età superiore a 54 anni. La tipologia più scambiata con la formula della nuda proprietà è il trilocale, con il 44,1% delle preferenze, seguono i bilocali con il 20,6%, mentre le soluzioni indipendenti e semi-indipendenti si attestano al 14,7%, percentuale in aumento rispetto al primo semestre del 2019 (quando si fermavano al 7,0%), a conferma di una maggiore propensione verso le tipologie indipendenti e semi-indipendenti aumentata in occasione del periodo di lockdown.
L’indagine effettuata sugli immobili in vendita con cessione della nuda proprietà rivela una maggior concentrazione in Lombardia, con a seguire Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte (dati al 01.10.2020).
Sebbene le tipologie in nuda proprietà siano costituite principalmente da appartamenti, non mancano le soluzioni indipendenti, come ville, porzioni di ville e rustici.