Zest Global Opportunities, Simion: il cloud software è la vena d’oro nel settore tecnologico

La trasformazione digitale per le PMI fa crescere il settore del 23% l’anno e consente alle aziende di accedere a servizi prima riservati alle grandi aziende. In dieci anni, il volume d’affari supererà i 1.000 miliardi di dollari.
“Tra i macrotemi che guidano la trasformazione digitale, quello del software per i sistemi cloud sta diventando decisamente il più robusto, e si è rafforzato nel corso della crisi pandemica. Nei prossimi cinque anni, il settore crescerà a un tasso del 23% annuo ed entro il 2030 si prevede che il mercato quintuplicherà i volumi di fatturato, dagli attuali 200 miliardi di dollari a oltre 1.000 miliardi”. E’ l’analisi di Marco Simion, gestore del fondo bilanciato Zest Global Opportunities di Zest, società svizzera di gestione indipendente.
Il profondo cambiamento di attività e processi organizzativi in corso, per sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali, resta il macrotema più visibile dell’economia occidentale, ed è stato suddiviso in otto aree all’interno del portafoglio del fondo Zest Global Opportunities: cloud software, Covid19 (farma/smartworking/e-commerce), Fang, semiconduttori e 5G, pagamenti elettronici, biotech, Esg, salute.
“Tra questitemi, tutti in forte crescita, il software sembra essere quello con lo sviluppo più sostenuto, grazie in particolare alla rivoluzione del Cloud Computing e al fatto che il software è ovunque e coinvolge ogni processo del cambiamento aziendale, dalle operations interne sino alla distribuzione di prodotti e servizi”, spiega Simion.
I c.d. “software in cloud” rientrano nell’insieme tecnologico del Cloud Computing, con il quale si individua il mercato di erogazione di risorse informatiche (archiviazione dati, in particolare) “on demand”, sfruttando la potenzialità della Rete. In pratica, il Cloud Computing mette a disposizione delle imprese che non vogliono (o non possono) investire in tecnologia “proprietaria” gli stessi servizi di cui necessita, ma senza possedere direttamente le soluzioni informatiche. Questo settore, per le imprese medio-piccole, presenta molti vantaggi. Il primo è certamente la riduzione del costo sull’acquisto, installazione e manutenzione. Il secondo è la possibilità di scegliere il pacchetto di servizi adatto alle proprie esigenze e pagare solo per quello, passando a “pacchetti” più ampi in caso di crescita delle esigenze. Il terzo è la possibilità di accedere ai dati e alle applicazioni in totale mobilità, senza limiti spazio-temporali, sia da pc che da mobile. Infine, i software in cloud consentono di poter usufruire di servizi che prima erano usati solo dalle grandi aziende, e i dati, essendo in cloud, non possono andare persi, eliminando del tutto la possibilità di sottrazione fisica di materiale informatico.

Marco Simion (Zest)
Insomma, si tratta di una vera “rivoluzione”, grazie alla quale il fondo Zest Global Opportunities, che punta fortemente alle aziende operanti in questo settore, ha fatto segnare una performance a 12 mesi pari a +40,28% (dato al 6 Novembre 2020).
“Negli ultimi 20 anni, le software house sono passate da un modello di business a licenza d’uso ad uno basato sugli abbonamenti e sul Software as a Service, in cui le applicazioni presenti in rete diventano a loro volta un servizio disponibile sulla rete stessa e i fornitori mettono a disposizione online determinate risorse, che possono essere vere e proprie applicazioni oppure risorse fisiche, come CPU o dischi fissi per l’archiviazione. Seguendo questa tendenza, il settore del cloud software rappresenta oggi il 20% della componente azionaria nel fondo”.