Cosa dovrebbero (e non dovrebbero) imparare i consulenti finanziari da Jeff Bezos
L’approccio di Bezos alla tecnologia e alla pianificazione della sua successione merita un approfondimento. Sono tante, infatti, le lezioni che qualunque categoria professionale, compresa quella dei consulenti finanziari, può ricavare dalla sua storia imprenditoriale.
Di Jeff Berman (ThinkAdvisor USA)
Un giorno dopo che Jeff Bezos ha dichiarato che si sarebbe dimesso dalla carica di CEO di Amazon, gli esperti del settore finanziario hanno cominciato a scrivere sulle lezioni che i consulenti finanziari possono imparare dalla storia di successo dell’azienda che Bezos ha fondato 26 anni fa e che oggi vale circa 1,7 trilioni di dollari.
“Bezos ha visto il potenziale di Internet prima di chiunque altro”, ha dichiarato recentemente Joel Bruckenstein, capo di Technology Tools for Today. “In particolare, ha visto in grande anticipo il potenziale della Rete per applicare l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale ai dati dei clienti, sulla cui esperienza nell’e-commerce Bezos ha un focus quasi religioso”.
La prima lezione, pertanto, è “abbraccia presto la tecnologia”, e i consulenti finanziari tendono ad essere in ritardo su questo tema. La seconda, corollario della prima, è “se non abbracci il cambiamento e le nuove tecnologie, non creerai mai vantaggi competitivi”. Nonostante i passi avanti degli ultimi dodici mesi, il settore della consulenza finanziaria è ancora molto indietro rispetto alla maggior parte degli altri settori per quanto riguarda l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale, mentre coloro che già adottano queste tecnologie hanno messo le basi per la futura prosperità nei servizi finanziari.
Un altro insegnamento fondamentale per i consulenti finanziari, che ricaviamo dalla storia imprenditoriale di Bezos, è quello di concentrare meno tempo, ad esempio, sul tentativo di selezionare un portafoglio di investimenti migliore, e dedicare più tempo a fornire al cliente un’esperienza che sia migliore possibile, e che arricchisca il bagaglio delle sue conoscenze, dandogli qualcosa di nuovo. In tal senso, l’educazione finanziaria alle famiglie, personalizzata a seconda della tipologia del cliente, aumenta sensorialmente la relazione consulente-cliente, portando gradualmente il secondo ad avere un rapporto alla pari con il professionista.
“I consulenti finanziari possono imparare da Bezos che non ci sono scorciatoie per il successo”, afferma Timothy Welsh, presidente, CEO e fondatore della società di consulenza Nexus Strategy. “Bezos aveva una visione, un piano a lungo termine, si è attenuto ad essa e con molti sacrifici a breve termine ha creato una delle più grandi aziende del mondo”.
Altra lezione fondamentale: “preparati in anticipo ed esci quando sei al top“. Infatti, niente può essere più dannoso, per il valore della propria azienda, di non riuscire a passare il testimone o uscire al momento giusto, e certamente Bezos ha curato la sostituzione per un bel po’ di tempo, prima di annunciarla.”Bezos sta cambiando la sua posizione al vertice, il che è il sogno della maggior parte dei CEO, e in particolare dei fondatori”, secondo la consulente di leadership Jennifer Mackin. “La pianificazione della successione richiede grande riflessione e tempo, che penso sia stato impiegato nella decisione di Jeff Bezos. Annunciare sei mesi prima del cambiamento è un grande preavviso”, afferma Mackin. In tal senso, la mossa di Bezos può aiutare i consulenti più anziani e patrimonializzati a rendersi conto che possono fare un passo indietro da un’attività che richiede un grande dispendio di energie.
In mezzo agli osanna nei confronti di Bezos, esiste anche qualche voce fuori dal coro. Secondo David DeVoe, CEO e fondatore della società di consulenza DeVoe & Co, il piano di successione di Bezos “non è un esempio da seguire” perché “gli annunci a sorpresa non sono utili per la transizione del fondatore”. “Al contrario, i piani di transizione di Chuck Schwab e Harvey Golub ad American Express rappresentano il gold standard. Questi CEO, infatti, si sono circondati con una varietà di ruoli senior, e tra questi hanno quindi identificato il loro successore anni prima di una specifica data di transizione, dopo averli istruiti per anni”, afferma DeVoe.
Anche il consulente Craig Iskowitz, CEO e fondatore di Ezra Group, non ha visto molto bene l’annuncio della successione di Bezos, e ritiene che nessuna lezione possa essere tratta dai consulenti finanziari. “È impossibile confrontare l’esperienza del cliente Amazon con quella del cliente di un consulente finanziario. Non è un confronto equo, perché la scelta di un consulente è molto diversa dall’acquisto di prodotti fisici da un sito web di vendita al dettaglio”.
C’è da dire che, prima di avviare Amazon, Bezos ha lavorato per la società di gestione degli investimenti D.E. Shaw & Co. Pertanto, si vocifera di un suo ritorno nel settore dei servizi finanziari. Non è d’accordo Bruckenstein, secondo il quale le aziende tecnologiche “tendono a preferire le industrie con meno regolamentazione, che sono più facili da gestire. Detto questo, a un certo punto vedremo alcuni dei giganti della tecnologia che cercano di entrare in qualche modo nei servizi finanziari“. “In aree come le banche e le assicurazioni ci sono ancora enormi opportunità per Amazon di sfruttare la sua potenza di distribuzione e interrompere gli utenti lenti della tecnologia”. Tuttavia, sembra che i servizi finanziari non siano in cima alla lista delle priorità”, ha aggiunto.
A prescindere dalle voci e dai pareri, Amazon è già dentro il settore dei servizi finanziari. Infatti, l’azienda detiene un portafoglio di prestiti commerciali multimiliardari (prestiti a piccoli venditori di terze parti), apre conti correnti Amazon (tramite Chase), emette le Amazon Rewards Visa Card e permette già adesso di caricare contanti in un portafoglio Amazon. La domanda, semmai, per qualunque consulente finanziario è se Bezos offrirà anche conti di investimento.
In quel caso, la sua potenza di fuoco avrebbe non poche ripercussioni (e accelerazioni improvvise) anche sull’approccio dei consulenti finanziari alla tecnologia.