PIL mondiale 2021: il 6% della Cina non è un fatto negativo. India al top, USA oltre le previsioni
Secondo gli analisti intervistati da CNN e CNBC, l’obiettivo di crescita dichiarato dalla Cina per il 2021 è volutamente prudenziale. L’India esce dalla recessione e crescerà del 12.6%, gli USA del 6,5%, oltre tre punti percentuali in più rispetto alle previsioni di dicembre.
L’OCSE prevede che l’economia mondiale crescerà del 5,6% nel 2021, con un miglioramento di oltre un punto percentuale rispetto alla stima di dicembre. Naturalmente, all’interno della sua media spiccano alcuni paesi del continente asiatico, con la sorpresa dell’India come possibile “vincitore assoluto” in termini di crescita del prodotto interno lordo.
Il dibattito, però, nelle settimane scorse si era scatenato sugli obiettivi dichiarati dal premier cinese, per molti talmente sottostimati da creare dubbi sulla sostenibilità della crescita cinese e, conseguentemente, una correzione dei mercati azionari. “Quello della Cina è un obiettivo di crescita così facile da raggiungere, che averlo dichiarato è come non aver dichiarato alcun obiettivo”, ha affermato Michael Hirson, capo di Eurasia Group per la Cina e il Nordest asiatico.
Per meglio interpretare questo dato così prudente, gli analisti avrebbero dovuto leggere meglio le parole del premier cinese. Infatti, rivolgendosi ai giornalisti al termine della riunione parlamentare annuale, Li Keqiang ha dichiarato: “Fissando l’obiettivo di crescita del PIL al di sopra del 6%, abbiamo lasciato aperte le possibilità, il che significa che nella consegna effettiva potrebbe esserci una crescita ancora più rapida”.
Il vero obiettivo dei cinesi, pertanto, sembra quello di voler stupire il mondo, magari per dare maggiore spinta al mercato azionario nel momento in cui verrà annunciato un risultato di gran lunga superiore. E’ questa l’opinione di Simon Baptist, capo economista presso l’Economist Intelligence Unit (EIU), secondo il quale “l’obiettivo di crescita del GDP sarà facilmente soddisfatto. È un “finto obiettivo“, che si comunica quando non si vuole davvero avere un obiettivo, e vuole puntare in alto senza voler sembrare presuntuosi”, ha affermato Baptist ai microfoni di CNBC.
L’EIU di Simon Baptist prevede che la crescita della Cina quest’anno sarà intorno all’8,5%, e cioè 2.5 punti percentuali in più rispetto all’obiettivo ufficiale. “Un obiettivo facile da raggiungere non è inutile”, afferma Michael Hirson (Eurasia), “tale annuncio è coerente con il desiderio della Cina di dare la priorità alla qualità rispetto alla quantità”. “Esso invia un messaggio ai funzionari locali e al resto del sistema: concentrarsi sulla qualità della crescita, e se questa porta ad un risultato maggiore, è tanto di guadagnato”, ha detto recentemente Baptist a “Street Signs Asia” della CNBC.
Il desiderio di aumentare la qualità della crescita a discapito della quantità è rafforzato anche dalle caratteristiche del piano quinquennale cinese, che mostra una continua riduzione dell’enfasi sul raggiungimento di numeri rigidi di crescita. Inoltre, Baptist dell’EIU ha affermato che i precedenti obiettivi di crescita hanno causato “squilibri pericolosi nell’economia cinese” in passato, incluso un accumulo di debito determinato dal voler raggiungere in alcuni settori, a tutti i costi, obiettivi molto elevati. Pertanto, il risultato dichiarato (+6%) sembra rafforzare l’ipotesi secondo cui la politica economica della Cina sarà un po’ più stretta ed il sostegno fiscale e monetario meno forte rispetto agli anni precedenti.
Rimanendo in Asia, l’India potrebbe rivelarsi quest’anno come l’economia in più rapida crescita al mondo.
Dopo essere precipitata in recessione per la prima volta in quasi un quarto di secolo, il prodotto interno lordo dell’India potrebbe aumentare del 12,6% durante l’anno fiscale del paese (a partire da aprile), secondo una previsione pubblicata martedì dall’OCSE. Se questo livello di crescita si dovesse realizzare, l’India potrebbe rivendicare il suo status di grande economia in più rapida crescita, rubando addirittura il titolo alla Cina.
Recentemente l’OCSE ha comunicato importanti aggiornamenti sull’India, affermando che le sue prospettive economiche sono migliorate notevolmente negli ultimi mesi grazie al dispiegamento di vaccini contro il coronavirus e gli annunci di stimoli aggiuntivi. Questo potrebbe riflettere un targeting più attento delle misure di salute pubblica e del sostegno al reddito, tanto più che le imprese ei consumatori si sono adattati alle restrizioni.
Secondo le ultime previsioni, l’economia degli Stati Uniti dovrebbe espandersi del 6,5% quest’anno, oltre tre punti percentuali in più rispetto alle previsioni di Dicembre 2020. L’OCSE ha sottolineato gli effetti del “forte sostegno fiscale” da 1,9 trilioni di dollari del pacchetto di stimolo del presidente Joe Biden. In Europa, invece, dove il lancio del vaccino è stato lento (tranne che nel Regno Unito), l’OCSE prevede “una ripresa più graduale” del 3,9% ( Regno Unito + 5,1%).
Le prospettive, comunque, rimangono molto incerte a causa della pandemia. L’OCSE ha osservato che le campagne sui vaccini si stanno muovendo a velocità diverse in tutto il mondo, e c’è ancora la possibilità di nuove mutazioni che resistono ai vaccini.
Relativamente all’inflazione, gli investitori sono diventati sempre più preoccupati che una forte ripresa mondiale potrebbe innescare un aumento dei prezzi oltre misura, costringendo le banche centrali ad aumentare i tassi di interesse o ridurre gli acquisti di obbligazioni prima del previsto. Secondo l’OCSE, però, le economie e il mercato del lavoro ancora deboli dovrebbero indirizzare i banchieri centrali verso il mantenimento di politiche monetarie espansive pur in presenza di un livello più elevato di inflazione, se questo dovesse essere interpretato come un evento transitorio.