Mercato immobiliare, cresce l’età media di chi compra e vende. Acquisti per investimento in ripresa
Le previsioni di riapertura delle attività e gli effetti della campagna vaccinale hanno restituito sicurezza alla platea di investitori immobiliari, e fanno prevedere un terzo trimestre 2021 scoppiettante. Sebbene una quarta ondata autunnale sembri scongiurata, il quarto trimestre si prevede meno favorevole.
Secondo l’analisi di Tecnocasa, in Italia tra il 2015 ed il 2020 l’età media degli acquirenti è aumentata di 1,5 anni, si passa infatti da 41,6 anni a 43,1 anni. Il 2020 evidenzia comunque un lieve ribasso dell’età media rispetto al 2019, che arrivava a 43,6 anni. Nell’ultimo anno, infatti, si registra un aumento della percentuale di acquisto da parte di persone con un’età compresa tra 18 e 34 anni, spinti anche da una maggiore facilità di accesso al credito.
Per quanto riguarda i venditori, l’età media nel 2020 è di 55,5 anni, anche in questo caso in aumento rispetto al 2015 quando si fermava a 52,9 anni. Evidentemente, crescendo l’età media dell’acquisto, cresce anche l’età media della vendita, spesso effettuata per poi comprare una soluzione migliorativa.
Acquisto immobiliare per investimento, italiani più cauti. Tranne Napoli, Palermo e Verona, che sono le grandi città con le percentuali più alte, i dati di Tecnocasa sulle compravendite nazionali fotografavano già un 2020 in ribasso, con una percentuale di acquisti per investimento in calo rispetto al 2019 (16,5% contro il 17,9% del 2019). L’arrivo della pandemia, infatti, aveva rallentato le compravendite su questo segmento, frenando sia gli acquisti per mettere a reddito sia quelli per l’avviamento di attività turistiche come B&B e case vacanza. Questa tendenza sembra essersi trascinata fino a tutto Aprile, allorquando le previsioni di riapertura delle attività e, soprattutto, gli effetti della campagna vaccinale hanno restituito sicurezza alla platea di investitori, facendo prevedere un terzo trimestre 2021 scoppiettante. Sebbene una quarta ondata autunnale sembri scongiurata, però, il quarto trimestre si prevede meno favorevole, poiché gli effetti della vaccinazione di massa sono ancora incerti ed il timore di possibili nuovi lockdown, a partire da Settembre, freneranno gli entusiasmi.
Del resto, la percentuale di acquisti per investimento (prima stabilizzata intorno al 18% annuo) nel corso del 2020 era tornata pericolosamente ai livelli del 2015, quando la percentuale del segmento specifico si fermava al 16,3%. Pertanto, non è difficile prevedere un aumento delle compravendite con destinazione reddito, ed anche delle aste immobiliari, che presentano offerte interessanti e a forte sconto.
Tra le grandi città italiane, è Napoli quella che tra il 2020 e questo primo scorcio del 2021 ha ottenuto la percentuale più alta di acquisti per investimento (nel 2020 il 36,3% sul totale delle compravendite). A seguire si piazzano Palermo e Verona, con percentuali comprese tra il 28 ed il 29%. A Milano, gli acquisti per investimento compongono circa un quarto delle compravendite (24,1%), così come a Bologna (26,6%), Firenze (25,6%), Bari (25,4%) e Torino (24,7%). Fanalini di coda Roma e Genova, rispettivamente con il 17,5% ed il 16,2%.
In generale, la fascia di età più attiva sul mercato dell’investimento è quella compresa tra 45 e 54 anni, che compone il 30,7% del totale. Rispetto al 2019 si registra un calo della percentuale di acquisti per investimento da parte degli over 65, che passa dal 15,1% all’attuale 12,8%.
Relativamente alle tipologie più acquistate, anche nel 2020 si conferma il bilocale con il 34,4% delle scelte; a seguire il trilocale che arriva al 26,4%. Percentuali simili si registravano anche nel 2019, con le soluzioni indipendenti e semi-indipendenti che segnalano un lieve aumento delle preferenze passando dall’11,4% al 13,7%.
Ad acquistare per investimento sono prevalentemente coppie e famiglie, che compongono il 73,9% sul totale degli acquirenti, mentre è single il 26,1% degli investitori. Anche nel 2019 si registravano percentuali simili.
La maggior parte degli acquisti per investimento avviene in contanti (81,3%), mentre solo il 18,7% degli investitori ricorre al credito bancario. Rispetto al 2019 cresce leggermente la percentuale di acquisti con mutuo, si passa infatti dal 16,2% al 18,7% del 2020.