Comincia l’era della banca “solidale, emotiva e istintiva”. Ruolo educativo in partnership con il cliente
Le società richiederanno che le imprese bancarie, fino ad oggi cadute idealmente in basso, si risollevino ed assumano un ruolo attivo nell’etica all’interno delle comunità, prendendo posizione sulle questioni che contano di più per la Società e l’individuo.
Il lungo periodo di forzata riflessione aperto – e non ancora chiuso – dalla pandemia ha avuto il merito di accelerare dei cambiamenti che, nel sistema bancario, sarebbero comunque avvenuti, ma molto più lentamente. In più, la tragedia che ha colpito la popolazione mondiale ha certamente aumentato il senso di responsabilità sociale di molte aziende, e tra queste certamente anche le banche, per le quali la responsabilità civica non sarà più una scelta, ma una necessità, poiché la società adesso si aspetta che esse intervengano laddove i governi stanno fallendo.
Questo cambiamento di mentalità imprenditoriale è già in atto, ed oggi è possibile elencare alcuni elementi fondamentali che si manifestano con estrema chiarezza:
– Entro il 2025, i fondi di investimento alternativi con tempi di ritorno più lunghi avranno aumentato la propria popolarità tra gli investitori, e i criteri di compliance di portafoglio verranno gradualmente modificati in modo da consentire una maggiore esposizione degli investitori su questi asset, oggi fortemente limitati dalla MiFID II.
– Le banche estere – in particolare quelle americane ed asiatiche – stanno già “pensando a lungo termine”, sostenendo investimenti basati su un atteggiamento meno immediato nei confronti del ROI, incoraggiando le aziende di medie dimensioni a crescere, innovare e competere.
– Viene attribuita una particolare enfasi sugli “aspetti morali” in relazione al modo in cui le macchine e i programmi di Intelligenza Artificiale vengono costruite e programmati, visto il sempre più largo impiego di tale tecnologia nel mondo bancario.
– Si afferma il ruolo delle banche come “educatori” e la necessità di agire in partnership con i loro clienti. Di conseguenza, nel futuro più prossimo sia i consumatori che i clienti commerciali entreranno in relazioni più educative con le banche, le quali agiranno da supporto costante per raggiungere gli obiettivi della vita. Relativamente a quest’ultimo aspetto, per esempio, già oggi Barclays offre uno strumento che consente ai clienti di “spegnere” la spesa con carta di debito presso determinate categorie di rivenditori, mentre Monzo ha introdotto uno strumento simile a Barclays, registrando una riduzione del 70% nella spesa per il gioco d’azzardo.
Nel rispetto di questa nuova etica bancaria “di responsabilità”, nel giro dei prossimi 5 anni le banche dovranno strutturare una offerta adeguata per i due miliardi di adulti che, a livello globale, oggi non accedono al credito bancario tradizionale, creando una sorta di credito intelligente. Petalcard, per esempio, utilizza l’apprendimento automatico per analizzare i record finanziari digitali delle persone non bancarizzate, fornendo linee di credito fino a 10.000 USD. Secondo Raja Bose, partner di Genpact in Transformation Services e Consumer Banking, “Utilizzando l’intelligenza artificiale e l’analisi avanzata, le banche possono identificare “micro-segmenti” all’interno di popolazioni non bancarie che hanno il potenziale per diventare clienti redditizi”.
Le banche, nel loro insieme, sono un sistema complesso, ed è ciò che viene oggi rimproverato dall’utenza che, invece, richiede sempre più che esse siano aperte e sostenibili, di pari passo con le istanze della Collettività che non chiede più la crescita economica ad ogni costo, bensì il perseguimento di obiettivi che diano priorità all’umanità e all’ecologia. Poiché i consumatori richiedono maggiore trasparenza, le banche dovranno dare priorità all’attenzione agli ecosistemi in cui esse lavorano. In tal senso, l’UE sta già imponendo, di fatto, ai consulenti finanziari di informare i clienti sulle opzioni di investimento ambientali, sociali e di governance (riunite nell’acronimo ESG), mentre le aziende (banche comprese) stanno inserendo specifici esperti di etica a tempo pieno nei CdA.
Questo scenario sta permettendo, dopo oltre due secoli di rivoluzioni industriali e tecnologiche, di riqualificare l’essenza stessa del profitto, attribuendo a questo la necessità di uno scopo sociale. Così, sarà possibile lanciare sul mercato servizi che aiutino i consumatori a gestire e vedere come i loro comportamenti di acquisto influiscano sulla società e sull’ecologia. Per esempio, la carta Baltic Sea di The Bank of Aland aiuta i clienti a vedere il loro impatto ambientale attraverso i consumi, mentre Challenger Bank, con la sua Aspiration Card, consente ai clienti di monitorare le proprie spese rispetto all’indice etico della banca attraverso una app, che fornisce un punteggio basato su come un marchio si prende cura della sua forza lavoro e quanto siano sostenibili i suoi processi e le sue pratiche per il mondo.
RIDURRE IL RISCHIO PER RACCOGLIERE FRUTTI – In questo mondo sempre più volatile, le banche devono adottare strategie per contrastare gli shock e ridurre i rischi, ad esempio distribuendo geograficamente call center e agenti per mantenere la continuità operativa in caso di crisi globale. Una parte cruciale del cambiamento del sistema, infatti, sarà la c.d partnership di sistema che, anziché far combattere i concorrenti tra loro, creerà un sistema più sicuro per tutti. Per metterlo in atto nei prossimi cinque anni, le banche stanno valutando partnership con fornitori di servizi, società di paghe, società di contabilità e aggregatori di dati per automatizzare la raccolta dei dati.
Infine, ogni cambiamento deve accompagnarsi ai suoi “laboratori di pensiero” per creare nuovi modelli di business. Per esempio, nel tentativo di cambiare il proprio business model dall’interno e promuovere una cultura del lavoro più aperta, Goldman Sachs ha lanciato un incubatore interno, GS Accelerate, attraverso il quale la banca incoraggia i dipendenti a sviluppare soluzioni innovative che aumentino la soddisfazione del cliente, rafforzino la gestione del rischio e riducano l’inefficienza. Goldman Sachs, del resto, ha già investito in 23 società del comparto fintech, allo scopo di evolvere in una “impresa istintiva” che prosperi in un mondo plasmato da realtà ottimizzata, impatto etico e pianificazione dell’intero sistema-dati, al fine di prendere decisioni rapide e accurate a vantaggio dei clienti. Grazie all’intelligenza artificiale integrata in tutte le loro organizzazioni, la prossima generazione di banche si sarà allontanata dalla semplice offerta di servizi e prodotti finanziari, dirigendo la propria offerta principale verso uno scopo più elevato, incentrato sul miglioramento finanziario dei propri clienti.