L’economia milanese ritrova la via della crescita. Bene l’industria, più lenta la ripresa del terziario
Dopo un 2020 in profondo rosso per la crisi Covid, la campagna vaccinale attenua l’emergenza sanitaria e rimette in moto le imprese. Previsioni positive per il valore aggiunto nel 2021: +5,3% per Milano, +5,8% per Monza Brianza, +5,2% per Lodi.
“L’economia milanese, nel 2020, è stata particolarmente colpita dalla crisi Covid, con una perdita del PIL di oltre il 10%. Ora abbiamo l’opportunità di ripartire anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza destinate a Milano, da investire in maniera strategica in infrastrutture materiali ed immateriali e nello sviluppo del territorio e delle imprese”, ha affermato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi e di Unioncamere.
Dopo un anno estremamente difficile, il sistema delle imprese trasmette i primi segnali di fiducia, facendo registrare un recupero significativo nel primo semestre del 2021: al 30 giugno 2021 sono 16.994 le nuove imprese iscritte a Milano Monza Brianza Lodi (+37,4% rispetto allo stesso periodo 2020) e il saldo, fra le imprese iscritte e cessate – in attivo di 5.050 imprese – supera quello dell’intero 2020 (+4.404 imprese). Complessivamente nel territorio di Milano Monza Brianza Lodi a fine giugno sono 389.651 le imprese attive in crescita dell’1,6% rispetto a giugno 2020.
Prospettive incoraggianti anche dalle previsioni sul valore aggiunto che indicano per il 2021 una crescita pari al 5,3% per Milano, al +5,8% per Monza Brianza e +5,2% per Lodi. Scenario di ripresa, soprattutto per il capoluogo lombardo che l’anno scorso ha pagato un prezzo alto alla pandemia, perdendo 16 miliardi di euro di valore aggiunto, registrando un calo di -10,1% rispetto al 2019. Sono questi alcuni dei dati emersi in occasione dell’evento “Ripensare Milano oltre il 2020” dedicato alla presentazione del rapporto annuale “Milano Produttiva”, realizzato dal Servizio Studi Statistica e Programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Secondo Sangalli “Occorre rilanciare Milano con il PNRR e la dotazione di quasi 5 miliardi, che auspichiamo siano investiti prioritariamente nel potenziamento delle infrastrutture come ad es. la banda ultra larga, nel rilancio del turismo a livello internazionale e a favore dell’innovazione del sistema imprenditoriale. I tempi però sono molto stretti, perché il 70% dei fondi europei deve essere impegnato entro il 2022 e il restante 30% nell’anno successivo. Sarà questa certamente, la grande sfida della nuova amministrazione comunale per ripensare e rilanciare il futuro di Milano”.
Il 2020 era stato un anno difficile da interpretare per l’andamento delle imprese del territorio di Milano Monza Brianza Lodi. Infatti, nonostante la pandemia, il saldo tra iscrizioni e cessazioni risultava positivo (+4.404 unità), sebbene in netto peggioramento sul dato 2019 (+6.725). Relativamente alle imprese attive, a fine 2020 si registravano sul territorio di Milano Monza Brianza Lodi 383.726 unità, primato italiano (con 7,5% del totale nazionale), con la sola Milano sede per oltre 305mila imprese. I dati del primo semestre 2021, evidenziano un sistema imprenditoriale in ripartenza: le nuove iscrizioni sono 16.994, pari al +37,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (12.370), attestandosi quasi ai livelli pre-covid del primo semestre 2019 (17.313, -319 in valori assoluti). Andamento positivo che si riflette sul saldo di “natalità aziendale”: nel primo semestre 2021 è pari a +5.050 imprese (Milano +4.119), in netto recupero rispetto al risultato negativo del primo semestre del 2020 (-80).
Sul piano settoriale, al 30 giugno 2021 nell’area di Milano Monza Brianza Lodi si osserva una buona crescita delle imprese dei servizi (+2,8%), da sempre settore trainante nel nostro territorio. Anche il commercio torna in terreno positivo (+0,3%) dopo lo stop del 2020, mentre rimane in sofferenza l’industria manifatturiera (-2,6%). Continua e si rafforza il trend espansivo delle imprese di costruzione (+2,5%). Fra le imprese che registrano le migliori performance le startup innovative che sono cresciute del 10,4% rispetto a luglio 2020, confermando il primato italiano di Milano come terreno fertile per lo sviluppo di questa tipologia di aziende.
Il trend dei settori economici nel primo trimestre 2021 – Nel primo trimestre 2021 si osserva un deciso cambio di passo per l’industria manifatturiera, con la produzione che ha ripreso a crescere in tutti i territori: +6,8% a Milano, +7,4% a Monza Brianza, +7,8% a Lodi. Risultano ancora forti, invece, gli effetti del lockdown sul terziario. Milano registra una pesante flessione del fatturato per il commercio (-6,9%) e un arretramento di quello dei servizi (-1,7%). A Monza Brianza entrambi i comparti mostrano una stagnazione sostanziale del fatturato con +0,5% per il commercio e +0,2% per i servizi. A Lodi, all’incremento del fatturato del commercio (+4,6%) si contrappone la contrazione registrata dai servizi (-0,5%).
Relativamente all’import ed export, gli scambi con l’estero nel 2020 si erano ridotti drasticamente, perdendo complessivamente l’export l’11% (in termini assoluti circa 6,5 miliardi di euro rispetto al 2019). Anche l’import nel 2020 aveva perso (-9,5%, circa 8 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, con Milano maglia nera (-10%). Nel primo trimestre 2021, Milano si mostra ancora in difficoltà sull’export, perdendo il 3,8%, mentre Monza Brianza e Lodi mettono a segno incrementi a doppia cifra (+10,5% in Brianza e +22,4% nel Lodigiano). Un andamento che impatta sul dato complessivo dei tre territori che porta al risultato di – 0,1% rispetto al +3,5% della Lombardia e al +4,6 dell’Italia. L’import, invece, nel primo trimestre 2021 torna a crescere su tutti i territori, in modo particolare a Monza (+16,2%), mentre la crescita è più contenuta per Milano (+6,2%) e Lodi (+4,1%). Il dato complessivo dei tre territori è pari a +7%, in linea con l’andamento lombardo del +7.8%.
Lavoro e occupazione – Nonostante le politiche di sostegno al mondo del lavoro, gli effetti della crisi si sentono anche sull’occupazione, che a fine 2020 risultava in calo rispetto all’anno precedente: a Milano dell’1,3%, a Monza Brianza dell’0,7%, mentre a Lodi registrava un +1%. Complessivamente il territorio delle tre province registrava un calo del -1,1% degli occupati, più attenuato rispetto al -1,7% della Lombardia e al -2% dell’Italia. In ogni caso, i tassi di occupazione delle tre province (Milano al 68,7%, Monza 68%, Lodi 65,8%) rimangono di gran lunga migliori rispetto al dato nazionale (58,1%), nonostante le persone in cerca di occupazione siano poco meno di 116mila (-15.000 unità rispetto al 2019). Questo calo anomalo della disoccupazione nasconde in realtà il forte aumento dei cosiddetti “inattivi”, cioè di quelle persone in età lavorativa che non cercano lavoro, né sono immediatamente disponibili ad iniziarne uno, a dimostrazione di un diffuso sentimento di scoraggiamento, amplificato dall’emergenza sanitaria.