Nuova maggioranza in Enasarco. Sarà in grado di governare senza ostacoli?

La governance di Enasarco dovrebbe deliberare immediatamente su un programma di investimenti che fermi l’emorragia di agenti e assicuri la sostenibilità finanziaria della Cassa. La nuova maggioranza sarà nelle condizioni di farlo?
Di nuovo aria pesante in casa Enasarco. Il 14 ottobre scorso il tribunale civile di Roma, infatti, ha accolto il ricorso d’urgenza presentato dalla lista “Fare Presto” (espressione di Anasf e altre associazioni), sospendendo l’efficacia dell’ultima decisione della commissione elettorale, nominata dal vecchio consiglio d’amministrazione di Enasarco, che aveva nominato due consiglieri dello schieramento a sostegno del presidente Marzolla ed un solo consigliere della medesima lista Fare Presto.
Adesso, con la decisione del tribunale di Roma che “ordina l’immediata sospensione della esecuzione della decisione assunta dalla commissione elettorale del 4 agosto 2021 ovvero della deliberazione assunta il 23 dicembre 2020 nella parte in cui la stessa è stata assunta dalla commissione elettorale”, il destino della Cassa di previdenza di agenti di commercio e consulenti finanziari viene di fatto consegnato alla lista Fare Presto e, in particolare, ad Alfonsino Mei (in quota Anasf), che dovrebbe assumere la presidenza della fondazione al posto di Antonello Marzolla. La decisione del tribunale, inoltre, ha effetto immediato, ma la vicenda non finirà qui: è già stato fissato il giudizio di merito per gli inizi del 2022, e questo fa prevedere altri colpi di scena.
Al di là dei toni aspri con cui lo scorso 24 Settembre “Fare Presto” stigmatizzava la decisione della Commissione elettorale, c’è da dire che lo stesso Ministero del Lavoro aveva richiesto ad Enasarco di individuare una soluzione proporzionata al peso elettorale emerso dal voto, ed era evidente che Fare Presto, con il 51% dei voti ottenuti nel corso dell’ultima elezione, avrebbe legittimamente aspirato ad una diversa composizione del CdA e, di conseguenza, alla presidenza.
Forse, vista la situazione di stallo che si era venuta a creare a seguito delle innumerevoli iniziative giudiziarie promosse dalla lista Fare Presto, molti avevano cominciato a chiedere nuove elezioni, ed in considerazione delle circostanze questa soluzione sarebbe stata la migliore. Infatti, chi assicura adesso che Fare Presto potrà governare senza ostacoli di natura giuridica che, nel frattempo, la coalizione facente capo al presidente Marzolla potrebbe – altrettanto legittimamente – incardinare? Inoltre, il giudizio di merito che si aprirà ad inizio 2022 potrebbe “scombinare” nuovamente le carte, e bloccare l’operatività piena della Cassa?
Qualunque sia la risposta a queste domande, sono tanti gli iscritti ad Enasarco delusi da questo lungo periodo di polemiche interne, e molti vengono da un periodo di difficoltà economiche che ha esasperato sia gli animi che il giudizio sulla governance della Cassa. Viste le circostanze, ci si augura che la nuova maggioranza, oltre a poter governare al massimo delle possibilità, possa aprire un tavolo di mediazione con la ex maggioranza appena detronizzata per decidere plebiscitariamente sulle misure urgenti e concrete e lanciare così un segnale di nuovo impegno agli iscritti e ai ministeri, che sulla possibilità di un commissariamento sono andati molto vicini anche in questa occasione.
Sullo sfondo, parecchie migliaia di agenti hanno interrotto l’attività negli ultimi anni, e la pandemia ha amplificato un fenomeno che già esisteva. Il problema è di una gravità percettibile, sia per gli agenti di commercio che (in misura minore) per i consulenti finanziari, pertanto la Cassa dovrebbe deliberare immediatamente su un programma di investimenti che fermi l’emorragia di agenti e assicuri la sostenibilità finanziaria della Cassa insieme al passaggio generazionale.
Fare Presto sarà nelle condizioni di farlo?