Ethenea: nel 2022 produzione globale su del 5%
Secondo Andrea Siviero, l’outlook 2022 della società prevede che la crescita ciclica continuerà l’anno prossimo, anche se a un ritmo più moderato. Le difficoltà saranno ancora legate alle persistenti strozzature delle catene di approvvigionamento e ai prezzi elevati dell’energia.
“La crescita ciclica continuerà nel 2022, anche se a un ritmo più moderato, poiché l’economia globale è ora entrata nel suo ciclo intermedio. Lo scenario di base per il 2022 prevede quindi una continua espansione della produzione globale a un ritmo solido di circa il 5%”. È l’analisi di Andrea Siviero, Investment strategist di Ethenea Independent Investors.
Dopo l’annus horribilis 2020, il 2021 è stato l’anno della grande ripresa dell’economia globale, sostenuta da uno stimolo politico senza precedenti e dal lancio progressivo di vaccini efficaci contro il Covid-19. La crescita proseguirà nel 2022, grazie a una forte domanda interna, una ricalibrazione della crescita verso il settore dei servizi e la ripresa del commercio globale, una volta risolti i problemi delle catene di approvvigionamento. Anche gli investimenti di capitale e l’aumento delle scorte contribuiranno alla crescita futura. Il mercato del lavoro migliorerà progressivamente, ma è probabile che resti indietro rispetto alla ripresa della produzione e, inoltre, rimarrà disomogeneo tra le regioni
“Nel 2022, gli output gap – cioè i differenziali tra produzione effettiva e produzione potenziale – si chiuderanno progressivamente e la produzione globale dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemia, anche se l’economia globale dovrà affrontare diversi venti contrari e l’incertezza rimarrà elevata”, sottolinea Siviero. La persistente carenza di input, le strozzature delle catene delle forniture e l’impennata dei prezzi dell’energia potrebbero far durare più a lungo la pressione inflazionistica e consolidarla, costringendo le banche centrali a inasprire le loro politiche prima del previsto, poichè il disallineamento tra domanda e offerta rappresenta il rischio al ribasso più elevato per la crescita e il rischio al rialzo più rilevante per l’inflazione.
Per le prospettive macro e per i responsabili politici la maggior preoccupazione deriva dalla combinazione tra il rallentamento dello slancio economico e un tasso d’inflazione ostinatamente elevato. È probabile che l’inflazione rimanga elevata durante la prima metà del 2022, tuttavia nella maggior parte dei Paesi dovrebbe tornare progressivamente al target del 2% individuato dalle banche centrali, una volta che le problematiche legate al Covid-19 saranno assorbite e, di conseguenza, i prezzi si riaggiusteranno a un livello più basso. Nelle economie avanzate, le banche centrali dovranno mantenere un equilibrio tra il sostegno alla ripresa economica e il controllo dell’inflazione. Inoltre, la pandemia non è ancora completamente sotto controllo e lo sviluppo di nuove varianti contagiose presenta ancora un rischio considerevole che minaccia la ripresa.
“Il prossimo anno fornirà ulteriori indizi sul corso della globalizzazione e anche gli sviluppi macroeconomici e geopolitici in Cina e il futuro delle relazioni Usa-Cina avranno un impatto sull’economia globale”, conclude Siviero. “I leader politici di tutto il mondo dovranno scegliere se riprendere con decisione la via della collaborazione e del multilateralismo oppure votarsi al protezionismo e all’unilateralismo e queste decisioni plasmeranno la cooperazione economica, il commercio internazionale e la crescita globale negli anni a venire”.