Indebitamento UE di nuova generazione: una prima valutazione
Il programma Next Generation EU sta cambiando radicalmente il modo in cui l’UE si finanzia e interagisce con i mercati finanziari. Caratteristiche delle emissioni, potenziali rischi e opportunità legate all’indebitamento dell’UE.
Di Adriana Cardinale*
Il programma Next Generation EU (NGEU) sta cambiando radicalmente il modo in cui l’Unione Europea interagisce con i mercati finanziari a causa del suo ambizioso e innovativo programma sul debito pubblico.
Negli ultimi due anni, la Commissione Europea ha adottato una nuova strategia di prestito diversificata, simile a quella di altri grandi emittenti, per raccogliere denaro in modo sicuro, affidabile e conveniente, in moda tale da diventare “attraente” per i mercati finanziari e mantenere un solido rating creditizio. In particolare, l’UE prevede di costruire una curva dei rendimenti di riferimento completa, emettendo una gamma diversificata di titoli di debito con scadenze comprese tra tre mesi e trenta anni, da distribuire attraverso una rete di operatori bancari primari idonei a sostenere il programma di emissione, che avverrà principalmente per mezzo di aste e transazioni sindacate. Una rete di concessionari ben funzionante, infatti, è fondamentale per aiutare l’UE a vendere il debito senza intoppi, mantenere il livello di liquidità e adeguare i piani di prestito alle condizioni di mercato.
Finora, le prime emissioni dell’UE hanno mostrato un forte interesse da parte degli investitori e l’UE ha ottenuto buoni rating e prezzi relativi elevati rispetto ai suoi omologhi sovrani e sovranazionali. Il prestito NGEU rappresenta un’opportunità unica per gettare le basi per un asset sicuro europeo, che potrebbe aiutare a risolvere alcuni problemi di vecchia data con l’architettura finanziaria europea. Affinché abbia successo, il debito dell’UE dovrà avere prestazioni almeno pari a quelle degli altri principali emittenti dell’area dell’euro in termini di emissioni primarie e sui mercati secondari. La Commissione Europea, poi, dovrà monitorare la sua rete di concessionari per assicurarsi che sia ben posizionata per supportare le operazioni di mercato. Dovrebbe anche fare attenzione che la selezione di banche con cui lavorare nelle operazioni finanziarie sia considerata equa, trasparenti e imparziale.
Grazie a questo nuovo approccio, si prevede che l’UE diventerà presto il più grande emittente di obbligazioni verdi nell’ambito del mandato di Next Generation EU, arrivando ad emettere fino a un terzo del suo debito in questo segmento di mercato. In caso di successo, ciò potrebbe ulteriormente rafforzare il ruolo internazionale dell’euro in tema di Sostenibilità Ambientale, e ciò richiederà all’Unione Europea di bilanciare il suo impegno nei confronti dei nuovi standard climatici, adattandosi alle attuali condizioni di mercato per garantire che il debito NGEU sostenga le nuove regole di finanziamento del clima e attiri un sufficiente interesse degli investitori.
Nel complesso, il debito a livello dell’UE dovrebbe avvantaggiare i mercati dei capitali dei Paesi aderenti e rafforzare l’architettura finanziaria dell’area dell’euro. Tuttavia, per trarre pieno vantaggio dai prestiti obbligazionari, il programma dovrebbe essere reso permanente e il suo volume aumentato sensibilmente, in modo da fornire una affidabile curva dei rendimenti di riferimento e un’attività sicura a lungo termine.
* Segreteria di redazione P&F