Andrea Scauri: view positiva sull’equity, ma resta la fragilità nel breve termine
Lemanik aumenta l’esposizione verso alcune small-mid cap che hanno sofferto di un sell-off generalizzato. Le aspettative di uno slancio positivo in seguito alla riapertura della Cina spingono il settore del lusso.
“L’approccio molto cauto degli investitori, le valutazioni di mercato che già prezzano un marcato rallentamento dell’economia e la convinzione che le banche centrali non vogliano innescare una recessione (e siano quindi pronte a intervenire nuovamente per contenere l’aumento dei tassi se la situazione lo richiede), ci portano a confermare la nostra view costruttiva sull’equity. Tuttavia, nel breve termine i mercati rimangono fragili e lo scenario macro è altamente incerto a causa del conflitto”. È l’analisi di Andrea Scauri, gestore azionario Italia di Lemanik.
La performance dei mercati azionari globali è stata complessivamente piatta a maggio grazie a un rimbalzo negli ultimi giorni del mese guidato principalmente da una situazione di ipervenduto e dalle speranze che la Fed possa sostenere i mercati, nonché dalle aspettative di nuove potenziali misure di sostegno all’economia in Cina e dalla riapertura di Shanghai. Invece, sia in Europa che negli Stati Uniti i risultati trimestrali hanno mostrato nel complesso una tenuta inaspettata, mentre alcuni indicatori macro segnalano un rallentamento della crescita. In Europa, il Pmi dei nuovi ordini è sceso a 53 punti a maggio dai 55 del mese precedente, dove i principali venti contrari sono ancora il conflitto Russia-Ucraina e gli alti prezzi dell’energia.
Anche la crescita negli Stati Uniti presenterà alcune sfide importanti nei prossimi mesi, e sarà necessario monitorare attentamente l’impatto sui consumi di una crescita dei salari reali fortemente negativa e di un aumento dei tassi ipotecari (il tasso medio è salito al 5,3% durante il mese, prima di tornare al 5,1%). L’eccesso di risparmio delle famiglie, in parte accumulato durante la pandemia, è riuscito finora a resistere alle pressioni inflazionistiche e rimane consistente. Tuttavia, con i tassi di risparmio che continuano a diminuire (circa il 4,5% negli Stati Uniti, ovvero il 3% in meno rispetto ai livelli pre-pandemia) e i livelli di ricchezza che si riducono a causa del rallentamento dei mercati finanziari e immobiliari, il rischio reale è che i consumi subiscano un colpo se la pressione inflazionistica non si raffredda in tempi relativamente brevi.
“In questo contesto, abbiamo apportato alcune modifiche alla nostra selezione di titoli, ricominciando a raccogliere alcuni nomi di small-mid cap che hanno sofferto di un sell-off generalizzato”, spiega Scauri. “Abbiamo ridotto l’esposizione su Atlantia e aumentato quella a società a piccola/media capitalizzazione come Cherry in Germania, Last Minute Group, Autogrill, Media For Europe. Il nostro posizionamento sulle banche è stato incrementato, con la partecipazione in Deutsche Bank, che consideriamo una storia di ristrutturazione con un enorme upside, insieme a Commerzbank. Abbiamo mantenuto Mediobanca, vista l’ampia sottoperformance rispetto alla sua principale partecipazione in Generali, e abbiamo aggiunto Banco BPM. Abbiamo eliminato le nostre partecipazioni in Tenaris, beneficiando dell’ampio movimento sul petrolio, aumentando al contempo la nostra partecipazione nel settore della difesa (Thales) e mantenendo la nostra esposizione al business della cybersecurity. Infine, abbiamo assunto una nuova posizione nel settore del lusso (LVMH) grazie alla valutazione a buon mercato e alle aspettative di uno slancio positivo in seguito alla riapertura della Cina”.