Scenario “giapponese” per le economie occidentali? Ecco l’outlook macro per asset class

I dati sul Pil Usa, sull’occupazione e sul paniere dell’inflazione degli ultimi mesi fanno storcere il naso a chi li sa leggere. Outlook 2023 suddiviso per eventi e asset class secondo l’asset manager di Lemanik.
Di Maurizio Novelli*
La probabile recessione di cui si parla da alcuni mesi potrebbe anche essere “poco profonda”, come si tende a far credere, ma l’esigenza di attenuare il panico dei mercati potrebbe richiedere l’adozione di un meccanismo di manipolazione dei dati. Infatti, i dati sul Pil Usa, sull’occupazione e sul paniere dell’inflazione degli ultimi mesi fanno storcere il naso a chi li sa leggere. Ma quello che può essere un vero problema è un eventuale scenario di stagnazione, compatibile con una situazione di Balance Sheet Recession. In questo caso si potrebbe delineare uno scenario “giapponese” per le economie occidentali, indipendentemente da quello che la Fed farà sui tassi d’interesse.
Premesso tutto questo, l’outlook per il 2023 potrebbe essere caratterizzato da questi eventi:
1) l’economia Usa subirà un significativo rallentamento dei consumi, provocato da un rialzo generalizzato dei costi di finanziamento del credito al consumo (mutui, carte di credito, auto loans e student loans) e per una perdita di potere d’acquisto a causa dell’inflazione. I consumi interni sono pari al 75% del Pil Usa e al 19% del Pil mondiale. Il 20% di tali consumi dipende dal debito;
2) l’economia, a causa di un cedimento dei consumi interni, entrerà in recessione o, nel migliore dei casi, in un contesto di crescita molto modesto e non sufficiente per sostenere il debito accumulato;
3) i profitti attesi delle società quotate sono destinati a significative revisioni negative. Le borse saranno dunque chiuse in una morsa di tassi più alti, crescita zero e profitti in calo;
4) i tassi d’interesse Usa sono vicini a un probabile picco intorno al 4,75%, ma rimarranno comunque su tali livelli e non scenderanno, salvo l’ingresso in recessione o evidenti rischi finanziari. Eventuali interventi di politica monetaria avranno solo un effetto temporaneo. Il moltiplicatore della moneta e del credito è in costante contrazione anche con la massa monetaria a livelli ancora giganteschi (si veda lo stock di Reverse Repo e l’eccesso di riserve delle banche presso la Fed);
5) l’area Euro sarà in recessione o avrà crescita zero, con inflazione più resistente perché dipendente dai prezzi energetici;
6) la Cina rimane esposta a problemi di deleverage nel settore immobiliare e a una congiuntura esterna non favorevole per l’export a causa del rallentamento mondiale;
7) l’intera economia mondiale rischia quindi di perdere i due motori di crescita, ovvero consumi Usa e forte crescita in Cina;
8) le continue politiche fiscali espansive implementate dal governo Usa (si veda il recente budget di stimolo da 1,7 trilioni di USD, pari al 7,7% del PIL) complicano la strategia della Fed di frenare l’inflazione.
Di conseguenza, ecco le principali previsioni 2023 per le asset class.
– SPX: 3900 è un area di vendita con target 3000/2500;
– US Treasury 10y: tassi a lunga in fase di inversione della curva con picco a 3,75% – 4%. Tassi a breve ancora in rialzo di max 0,50%. Il cedimento del ciclo e rischi di recessione fermeranno la Fed ma un eventuale ribasso dei tassi non sarà imminente, salvo l’avvio di una crisi sistemica;
– dollaro Usa: in evidente area di Top contro tutte le divise. Target 1,20 vs Euro nel corso del 2023. La Bank of Japan ha recentemente definito il limite al rialzo del dollaro modificando il corridoio della curva dei tassi. Ulteriori pressioni al rialzo sui tassi giapponesi sono possibili;
– oro in rialzo sopra 2000 per l’avvicinarsi del picco dei tassi in Usa. Eventuali rischi di stagnazione economica, tassi reali globali sempre negativi e top di dollaro, saranno elementi di supporto per i metalli preziosi nel 2023 e oltre;
– mercati obbligazionari mondiali in fase di bottom per rischi di recessione o forte rallentamento dell’economia. Eventuali eventi di risk off saranno di supporto a flussi di “fly to quality” a supporto dei bonds governativi, anche se i tassi reali rimarranno negativi;
– in scenario di stagnazione dell’economia occidentale gli emergenti sarebbero l’asset class vincente nel 2023, mentre in caso di scenario recessivo potrebbero subire ancora pressioni al ribasso.
In economia qualsiasi cosa che ti dicono che è gratis nasconde sempre un costo. L’esperimento monetario di creare ricchezza dal “nulla” stampando moneta si sta dimostrando fallimentare e, nonostante la fiducia riposta dai mercati in tali politiche, non ci sono mai stati dubbi sul risultato finale.
* Gestore del fondo Lemanik Global Strategy Fund