Londra, quanto costi? Tutto ciò che serve sapere per trasferirsi in modo consapevole
La guida di oggi punta i riflettori sulla capitale inglese: lavoro, affitti, trasporti e cibo. Un vademecum per giovani ambiziosi e famiglie attente al portafoglio.
Di Marco d’Avenia
Dopo la Brexit, vivere a Londra è più conveniente di prima? La risposta a questa domanda è tra le più ricercate sul web da quando la Gran Bretagna ha detto addio all’Unione Europea e tutti coloro che ne erano già affascinati hanno pensato a nuove occasioni di visita e, perché no, di trasferimento per motivi di lavoro. A distanza di qualche anno, pertanto, sarà utile approfondire in modo analitico – sebbene non esaustivo – tutti i vantaggi e gli svantaggi dell’andare a vivere a Londra.
La città ha sempre avuto una forte vocazione per la costante ricerca dell’avanguardia, in tutti i campi. A Londra sono nate le moderne industrie, negli anni ’60-’70 la città ha visto un enorme sviluppo nel campo della musica e della moda e oggi rappresenta un vero e proprio modello per multi-etnicità e integrazione. Relativamente ai costi di un eventuale trasferimento, ci riagganciamo proprio alla Brexit, poiché dal 31 gennaio 2020 per entrare nel Regno Unito occorre il passaporto, documento che invece non serviva quando il paese era incluso nell’area Schengen. Di conseguenza, chiunque stia programmando di trascorrere del tempo a Londra, non perdere tempo: ottenere il passaporto, grazie alla burocrazia italiana, è diventato sempre più lungo, e il sito della Polizia di Stato è saturo di appuntamenti già prenotati. Il costo di emissione è relativamente contenuto (circa 115 euro, più il costo delle foto e il lucro cessante per una mezza giornata persa tra ufficio postale e questura), ma se l’obiettivo è quello di essere analitici, non possiamo non citarlo.
Più complicato, invece, il capitolo del visto di ingresso nel Regno unito. Dal 1° gennaio 2021, infatti, i cittadini UE che intendono recarsi nel Regno Unito devono richiedere un visto secondo le procedure stabilite dal nuovo sistema di immigrazione britannico, denominato Points-Based System. Secondo questo sistema, i cittadini italiani che desiderano giungere nel Regno Unito per turismo o per studiare in un istituto accreditato, inclusi i corsi di lingua inglese, oppure per effettuare un breve tirocinio pertinente al corso di studi svolto in Italia (es. per gli iscritti ad un corso di medicina, scienze veterinarie o odontoiatria), possono entrare nel Paese per un massimo di 6 mesi senza richiedere un visto (Standard Visitor). In ogni caso, tutti costoro non possono studiare in una scuola o accademia finanziata dallo stato, non possono fare un corso che duri più di 6 mesi (ad eccezione dei corsi a distanza) o ancora non possono svolgere un lavoro retribuito o non retribuito. Inoltre, ad essi potrà essere richiesto di dimostrare di essere in possesso di una lettera di accettazione ufficiale che indichi il nome, la durata e il costo del corso dell’istituto accreditato; di essere in grado di sostenersi (o possedere un finanziamento esterno per il sostentamento nel periodo di studio nel Regno Unito); di possedere fondi sufficienti per il viaggio di ritorno e di avere un alloggio per il soggiorno.
Per tutti coloro che vogliono fare ingresso nel Regno Unito per motivi di lavoro, è necessario richiedere il visto lavorativo o Skilled Worker Visa. Questo è destinato a lavoratori qualificati con un’offerta di impiego da parte di un’azienda basata nel Regno Unito, e per ottenerlo occorrono 70 punti, calcolabili in base ad alcuni requisiti di natura obbligatoria e “negoziabile” (tramite lo “scambio” tra requisiti che possono essere intercambiabili per importanza). I requisiti obbligatori forniscono 50 punti e sono:
1) un’offerta di lavoro da un datore di lavoro con licenza di sponsor;
2) lavoro offerto al livello RQF 3 o superiore (in Italia l’esame di maturità);
3) conoscere l’inglese a livello almeno intermedio, B1 o superiore.
Come indicato sul sito dell’Home Office, se il lavoratore riceve una retribuzione maggiore di £26.200 annui o, se superiore, pari alla media per il proprio ruolo (come stabilito dalle tabelle governative), ottiene i 20 punti mancanti. In alternativa, se la retribuzione è inferiore, ma comunque non al di sotto di £20.960 e di una determinata percentuale della media (variabile a seconda dei casi), si potrà ancora ottenere il punteggio necessario se si è conseguito un dottorato di ricerca rilevante per il ruolo offerto; se si è conseguito un dottorato in discipline scientifico-tecnologiche; se l’offerta è per un ruolo in un settore con carenza di lavoratori e se l’offerta è per un ruolo in un settore di natura sanitaria o educativa. Inoltre, per ottenere il visto per lavoratori qualificati il cittadino straniero dovrà dimostrare di possedere fondi sufficienti per mantenersi nel Regno Unito e dovrà pagare l’Immigration Health Surcharge, ossia la tassa che dà accesso ai servizi sanitari NHS.
Riguardo al volo di sola andata, tra Roma e Londra ci sono poco meno di 2.000 chilometri, per cui è una tratta a media percorrenza. Infatti, i prezzi dallo scalo capitolino di Fiumicino partono da un minimo di 30 euro fino ad un massimo, in stagione medio-bassa, di 150 euro. Naturalmente, la tariffa cambia a seconda di quanti bagagli si devono imbarcare e di quali servizi si vuole aggiungere. Abbiamo preso Fiumicino solo come esempio: i voli da Londra partono anche da Milano, Genova, Firenze, Napoli, Palermo e Catania. Poi, prima di partire, indispensabile conoscere bene quanto ammonta l’affitto delle case. Ovviamente in questa guida seguiremo lo stesso principio che abbiamo usato per New York, e non prenderemo in considerazione quartieri come Kensington and Chelsea, Westminster e Camden. Queste zone, infatti, sono molto costose, e cercare un affitto conveniente lì sarebbe solo tempo perso. Mettiamo invece sotto la lente d’ingrandimento il quartiere di Lewisham: medio budget e servizi a volontà.
Il circondario di Lewisham è perfettamente inserito nel tessuto metropolitano di Londra, poichè servito dalla Dockland Light Railway, che consente di arrivare al London Bridge in circa 12 minuti, mentre per raggiungere il distretto finanziario di Canary Wharf ne serviranno circa 20. In questa zona, un appartamento costa in media 1.500 Pound (1.755 euro) al mese. L’appartamento che abbiamo preso come campione è quello adatto sia ad uno studente che ad un lavoratore single o in coppia, misura circa 50 metri quadrati, ha bagno privato e un balcone. Come si intuisce, il prezzo sale a seconda dei servizi offerti dall’isolato che si va a scegliere, dalla metratura e dai servizi che la casa propone.
Come sempre, gli esperti di Forbes suggeriscono di non spendere più del 30% delle proprie entrate mensili per l’affitto, ma è una regola che, nei primi periodi di vita londinese è destinata ad essere infranta per via degli stipendi più bassi di inizio carriera, facendo arrivare tale percentuale anche al 50%. Da qui se ne deduce che, per condurre a Lewisham una vita senza disagi economici, è necessario guadagnare non meno di 3.000-3.500 Pound al mese. Un’entrata mensile che non è difficile da ottenere in una città piena di opportunità e costantemente in stato di piena occupazione, dove la paga oraria minima varia di categoria in categoria ed è immediatamente contrattualizzata e rispettata (il classico “lavapiatti” di un ristorante guadagna 11,44 Pound l’ora, ossia 13,38 euro, contro una media italiana di 5 euro l’ora). Inoltre, i mezzi pubblici di trasporto mitigano non poco i costi grazie ad opportuni “pacchetti” tariffari. Londra, infatti, ha fatto da apripista per il mezzo pubblico contemporaneo per eccellenza: la sua metropolitana, universalmente conosciuta come “The Tube”, è stata inaugurata nel 1863 e conta oggi ben 272 fermate distribuite lungo tutto il tessuto urbano per oltre 28 milioni di passeggeri ogni anno. La capitale inglese è però conosciuta in tutto il mondo anche per i suoi mitici bus rossi a due piani, che sono in grado di coprire grandi distanze fornendo un servizio puntuale.
Ma quanto si deve pagare per tutta questa efficienza? Per viaggiare in metropolitana e sulla rete tranviaria, a Londra si utilizza la “Oyster Card”. Il costo per un abbonamento mensile che comprenda tutte le zone della capitale (dalla 1 alla 9) è di 407 Pound (circa 476 euro), ma questo prezzo non deve spaventare, visto che è possibile scegliere le zone sulle quali far valere la propria “Oyster Card”: meno zone si includono, meno si paga (in media 180 Pound mensili, ossia circa 210 euro). Del resto, Londra ha una superficie e una popolazione pari a 9-10 medie città italiane, per cui la vita dei londinesi – originari e soprattutto “sopravvenuti” – si svolge all’interno del proprio quartiere-città, in modo tale da limitare i costi e il disagio negli spostamenti (anche due o tre ore al giorno, tra andata al lavoro e rientro a casa, se si lavora in zone lontane tra loro).
Per gli affezionati dell’automobile, è chiaro avere in mente due concetti. Il primo è che la guida nel Regno Unito è l’opposto rispetto al resto del mondo: il volante è a destra e si tiene la sinistra. È quindi necessario stravolgere le proprie abitudini di guida. Il secondo, è che il prezzo della benzina sta lievitando sensibilmente. Per riempire un serbatoio da 50 litri servono infatti 85 Pound* (circa 100 euro) e il traffico di Londra può davvero metterti nei guai in ambito lavorativo. Basti pensare che ogni abitante della capitale britannica perde ogni anno la bellezza di 156 ore – l’equivalente di 18 giorni lavorativi – all’anno imbottigliato nel traffico: un record su base mondiale.
Insomma, Londra non è una città facile, e senza una valida organizzazione ed un reddito adeguato il sogno di vivere in questa città meravigliosa potrebbe presto trasformarsi in un incubo. Per venire incontro ai cittadini, il sito del sindaco di Londra ha messo a disposizione di tutti una tabella per confrontare la paga oraria media di un lavoratore (full-time o part-time) a seconda dei quartieri. Lewisham si conferma un quartiere “nella media”, visto che nel 2020 il salario corrispondeva a circa 16,50 Pound* l’ora (19,30 euro). Naturalmente, la zona da noi presa in considerazione non può competere con quadranti ad altissimo reddito come Kensington e Chelsea (22,22 £/h) o come Wandsworth (20,58 £/h), ma si difende bene se messo a paragone con Barking and Dagenham (13,10 £/h) o Hounslow (14,37 £/h).
Ovviamente, questi dati hanno risentito di inflazione ed erosione del potere d’acquisto, fenomeni che nel 2022 e 2023, in tutto il mondo, hanno generato una sensibile diminuzione della capacità di spesa delle famiglie. La riflessione trova conferme anche riguardo al carrello della spesa: quanto costa nutrirsi a Londra? Secondo la Kingston University, un litro di latte nella capitale britannica costa in media 1,20 Pound* (1,4 euro), una confezione di pane in cassetta invece 1,53 Pound* (1,79 euro). Una pinta di birra viene dai 5 ai 6,5 Pound, un cocktail alcolico 12 Pound, mentre un pasto medio consumato al ristorante ammonta a circa 60 Pound (per 2 persone, 3 portate). Il costo di un cappuccino formato regular è di 3 Pound, mentre una pizza margherita va dai 10 ai 15 Pound a seconda delle zone e della qualità degli ingredienti.
Relativamente alla Sanità, il National Health Service garantisce a tutti i residenti nel Regno Unito cure gratuite e immediate, esattamente come in Italia. Dopo la Brexit e durante il periodo di transizione, il governo del Regno Unito ha confermato che i cittadini europei potranno accedere all’assistenza sanitaria grazie alla tessera sanitaria, ma per sicurezza, visto che non ci sono ancora accordi scritti, è opportuno sottoscrivere un’assicurazione di viaggio che copra le spese mediche, per non rischiare di affrontare spese impreviste o problemi di accesso al National Health Service. Per chi viaggia per un breve periodo in Inghilterra, non è necessario iscriversi al NHS, ma portare con sé la tessera sanitaria italiana, mentre il discorso cambia se si soggiorna nel Regno Unito per un lungo periodo. Se invece si intende restare a Londra per lavoro, e quindi per un lungo periodo, è necessario registrarsi al National Health Service, altrimenti non è possibile ottenere tutte le cure di cui si può avere bisogno e accedere anche alle prestazioni specialistiche (visite dal dentista, dermatologiche, cardiologiche, ectc). Per iscriversi al NHS bisogna registrarsi un General Practitioner, ossia una sorta di medico di famiglia. La prescrizione per ogni medicinale non è a costo zero e ammonta a 9,65 Pound, mentre alcuni prodotti sono sempre gratuiti, come i farmaci prescritti in ospedale. I medicinali comuni, dato il costo aggiuntivo della loro prescrizione, presentano un prezzo contenuto: una confezione di Ibuprofene 200mg da 84 pastiglie costa 6,75 Pound, mentre il paracetamolo in formato 16 pillole si ferma a 0,65 Pound.
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