Ottobre 10, 2024

Il taglio dei tassi favorirà le mid-small cap italiane?

La crescita economica è modesta, ma non ci sarà una recessione. Il debito pubblico Usa e gli elevati disavanzi fiscali impongono alle banche centrali di continuare a sostenere la liquidità.

di Andrea Scauri*

Alla luce dei segnali di stabilizzazione degli indicatori macro in Europa e in previsione del prossimo taglio dei tassi da parte della Bce, che potrebbe indirizzare i flussi soprattutto verso le mid-small cap, siamo più costruttivi. Il nostro scenario di base ipotizza una crescita economica modesta ma non una recessione, con una graduale riduzione dei tassi d’interesse reali da parte delle banche centrali.

Ad aprile i mercati azionari globali hanno chiuso in territorio negativo, prendendo fiato dopo la forte corsa iniziata a ottobre 2023. La performance è stata guidata dai timori di un rallentamento della crescita economica negli Stati Uniti, a seguito di alcuni dati macroeconomici deludenti, dall’inflazione che ha sorpreso positivamente aumentando la probabilità di un ritardo nei tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed e dal riemergere del rischio geopolitico. La crescita del Pil statunitense è stata più debole del previsto nel primo trimestre, a causa del rallentamento della spesa pubblica, della forte crescita delle importazioni e dell’aumento dei prezzi dell’energia per i consumatori. L’attività economica negli Stati Uniti ha continuato a crescere in aprile, ma il tasso di espansione è rallentato. Si segnala anche un leggero miglioramento dell’attività economica in Europa, grazie alla componente dei servizi, mentre il segmento manifatturiero è rimasto debole.

Gli indici europei hanno sovraperformato i principali mercati statunitensi, iniziando a recuperare parte del gap di valutazione, presumibilmente giustificato dalle aspettative che il taglio dei tassi della Bce avverrà prima di quello della Fed e grazie al relativo miglioramento dell’attività economica nell’Eurozona rispetto agli Stati Uniti. In Italia, il settore finanziario è rimasto molto solido, spinto dalle aspettative di un buon trimestre, con lo spread commerciale in leggero calo rispetto ai massimi di fine 2023 e l’Euribor 3M che rimane vicino ai livelli più alti dalla fine del 2008, e dalla riduzione delle preoccupazioni sul rischio di recessione. D’altro canto, le valutazioni compresse delle small-cap hanno spinto a ulteriori potenziali de listing.

Continuiamo a essere costruttivi sulle mid-small cap italiane: storicamente, queste hanno sovraperformato, in media, all’inizio del ciclo di riduzione dei tassi. Prevediamo che la Bce taglierà presto i tassi, il che dovrebbe fungere da catalizzatore positivo per le mid-small cap e i flussi del mercato azionario. Le prospettive per i tagli dei tassi della Fed sono cambiate drasticamente quest’anno: il mercato si aspetta che il primo taglio avvenga solo a novembre, con una riduzione cumulativa di 35 pb entro la fine del 2024, al 4,98%. D’altra parte, le aspettative per il primo taglio da parte della Bce sono per giugno, con il mercato che prevede 70bps di tagli cumulativi entro la fine del 2024, al 3,2%.

L’aumento del debito pubblico statunitense, unito all’attuale posizione fiscale caratterizzata da elevati disavanzi che sta assumendo caratteristiche simili anche in Europa, suggerisce che questa condizione non è sostenibile senza maggiore liquidità. Ciò implica che le banche centrali continueranno a sostenere il finanziamento del debito pubblico e ad adottare un approccio moderatamente accomodante ai tassi reali, utilizzando anche strumenti di politica monetaria per sostenere la liquidità. Questo scenario è favorevole al mercato azionario nel medio termine. Ad aprile il fondo azionario Italia di Lemanik ha beneficiato del sovrappeso nei titoli finanziari e di nomi di qualità nel settore industriale come Danieli, Leonardo e Iveco. In questo contesto, dopo le forti performance dei nomi sopra citati, abbiamo tagliato la nostra posizione su Leonardo e cancellato quella su Iveco, a causa di valutazioni che sembrano corrette. Abbiamo mantenuto la nostra posizione su Danieli, poiché la valutazione è ancora molto interessante.

* Gestore azionario Italia di Lemanik

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