Settembre 19, 2025

Il Covid ha riscritto le regole sulla pianificazione finanziaria. I babyboomers “condannati” ad una lunga vita

Oggi i babyboomers hanno bisogno di una strategia su come gestire attivamente il patrimonio anche ben oltre i 60 anni, abbandonando l’idea che il loro tenore di vita possa poggiare le sue fondamenta nella pensione corrente e privilegiando la disponibilità mobiliare come strumento principale di copertura di costi sanitari e di assistenza medica per un periodo più lungo.

Raggiungere il pensionamento a 65 anni? Spese di assistenza medica assicurate dallo stato o da una compagnia privata? Un portafoglio di investimenti prudente o bilanciato? Investire in immobili rende sempre? Per decenni, europei e americani hanno vissuto secondo alcune di queste “regole” finanziarie, ma la pandemia di coronavirus le ha distrutte, costringendo famiglie di investitori a cercare nuovi approcci e strategie per costruire sicurezza finanziaria nel nuovo contesto socio-economico mondiale.

Pertanto, è utile valutare dove siamo adesso, e come la pandemia ha cambiato le aspettative in Europa e negli Stati Uniti. secondo uno studio di Northwestern Mutual, quasi un terzo degli americani oggi afferma che i loro piani pensionistici sono stati influenzati dall’impatto economico del Covid, con il 20% che prevede di ritardare il pensionamento oltre quanto previsto. In Europa la musica è la stessa: gli accantonamenti nei piani pensionistici privati sono aumentati sensibilmente, così come le coperture sanitarie personalizzate, per via delle paure scatenate dall’impreparazione dei sistemi pubblici – in particolare la Sanità – ad affrontare eventi improvvisi e di una certa gravità come la pandemia.

In Italia, poi, il sistema pensionistico ha già segnato un confine certo tra il tenore di vita degli attuali pensionati – quelli oltre il minimo, si intende – e i pensionati del futuro, che saranno penalizzati, a parità di contributi versati, rispetto a quelli di oggi. La sfiducia nel sistema sanitario e in coloro che l’hanno gestito fino ad oggi in maniera piuttosto discutibile, poi, ha fatto il resto.

Ciò che è interessante è che anche gli ostacoli finanziari agli obiettivi di pensionamento si sono spostati. Per esempio, prima che il COVID-19 si diffondesse ampiamente, il 42% degli americani citava la mancanza di risparmi come il principale ostacolo, mentre oggi il 49% di essi cita l’economia come il più grande ostacolo. In Europa, di contro, si è fatta strada tra i babyboomers l’idea di andare in pensione a 70 anni o giù di lì, soprattutto tra liberi professionisti e lavoratori autonomi (ma non solo). Tra questi, c’è chi dovrà continuare a lavorare per necessità, per via dei risparmi insufficienti e della preoccupazione per la sicurezza sociale. In Italia, a questi due elementi si aggiunge anche il desiderio di poter dare una mano ai figli che non riescono a trovare lavoro oppure l’hanno perso a causa dei profondi cambiamenti che la pandemia sta lasciando dietro di sé in tutto il tessuto economico e industriale del Paese.

A differenza del passato, le persone potevano fare affidamento su pensioni e benefici definiti senza pensare di dover sostenere se stesse per 25 o 30 anni dopo il superamento della soglia dei 60 di età, ma oggi l’allungamento della vita media, di per sé fattore socialmente positivo per le famiglie, si scontra con la necessità di dover affrontare costi sanitari e di assistenza medica elevati per un periodo più lungo, costringendo europei e americani ad avere un patrimonio mobiliare di una certa entità anche durante l’età pensionabile. In alternativa, se si hanno le possibilità di accantonamento, diviene indispensabile sottoscrivere delle assicurazioni sanitarie private, ma il settore in Italia dimostra ancora una certa approssimazione nell’offerta.

Pertanto, oggi i babyboomers hanno bisogno di una strategia su come gestire attivamente il patrimonio anche ben oltre i 60 anni, abbandonando l’idea che il loro tenore di vita possa poggiare le sue fondamenta nella pensione corrente e privilegiando, invece, la disponibilità mobiliare come strumento principale della propria pianificazione finanziaria. Non più, quindi, patrimonio “inerziale” a disposizione dei futuri eredi, da elargire generosamente in vita per matrimoni e case dei figli, ma asset prezioso necessario per far fronte alla cura di sé e della propria salute fisica. Parimenti, non più investimenti di breve periodo, ma orizzonti temporali anche lunghi – in proporzione all’età – adeguati all’aspettativa media di vita, e laddove il livello di educazione finanziaria sia basso, intervenire nella sua crescita con l’ausilio di un consulente finanziario.

Questa nuova strategia dovrebbe essere fondata su una pianificazione integrata ed elaborata su più scenari, idonei a garantire la soluzione di problemi specifici che saranno presenti durante l’età pensionabile. In particolare, si dovrà prestare attenzione all’impatto dell’inflazione e delle tasse, al desiderio di lasciare un’eredità ben ripartita, alla previsione di spese impreviste che, in relazione alla fascia di età, saranno piuttosto elevate. Una più abbondante riserva di risparmio “da emergenza”, pertanto, non dovrà mai mancare da una buona asset allocation, e sottostare a criteri di investimento di natura non esclusivamente monetaria. Sia in America che in Europa, infatti, con la recessione economica e l’elevata disoccupazione causata dalla pandemia molte persone hanno dovuto scavare nei loro risparmi per mantenere il tenore di vita, abbandonando i propri piani di risparmio a lungo termine.

Negli Stati Uniti, il classico portafoglio in cui le attività sono investite per il 60% in azioni e per il 40% in reddito fisso è stato a lungo l’elemento fondamentale della pianificazione finanziaria. Oggi, il portafoglio di investimenti personalizzato in base alle circostanze e agli obiettivi specifici di una persona è quello più richiesto dagli investitori statunitensi – che hanno un più alto livello di educazione finanziaria rispetto agli europei – per raggiungere la stabilità e la sicurezza finanziaria. Si è passati rapidamente dall’approccio “60/40” al mix che combina investimenti, assicurazioni sulla vita e coperture rafforzate sull’assistenza medica, e l’offerta di consulenza finanziaria si è spostata su queste esigenze.

In Europa e in Italia questo cambiamento è ancora in atto, perché i babyboomers hanno fatto tardi a prendere coscienza che l’investimento immobiliare non è più il miglior modo di garantire sicurezza finanziaria alle proprie famiglie, ma si stima che nell’arco dei prossimi tre anni la consulenza patrimoniale basata esclusivamente sul rendimento di portafoglio sarà un lontano ricordo.

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