Mercato immobiliare e sconto medio: bene le abitazioni signorili, male i monolocali
Così come i tempi di vendita, lo sconto medio tra domanda e offerta è un’altra variabile fondamentale per comprendere l’andamento del mercato immobiliare e la sua tendenza. I monolocali continuano la parabola discendente già iniziata prima della pandemia.
“Quando il mercato immobiliare si rimette in moto una delle variabili che ne è influenzata è lo sconto medio, ossia di quanto viene ribassato il prezzo proposto dalla proprietà durante la trattativa rispetto al prezzo finale di compravendita.
“Nel 2021, – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – a livello italiano lo sconto medio si è attestato intorno all’8,2% (dati di Giugno), in ribasso rispetto al periodo pre-pandemia quando era intorno al 9,1%. La differenza, quindi, è di quasi un punto percentuale, compatibile con le dinamiche di mercato che vedono un aumento della domanda, una contrazione dell’offerta ed una diminuzione dei tempi di vendita. Le percentuali cambiano se si analizzano le diverse tipologie immobiliari”.
A seconda della vetustà dell’immobile, si registra un ribasso maggiore per le tipologie usate (-8,5%) rispetto a quelle nuove/ristrutturate (-6,6%). Le prime, infatti, quasi sempre necessitano di interventi di riqualificazione e, di conseguenza, si tratta maggiormente sul prezzo alla luce degli ulteriori costi che si dovranno poi sostenere per rimodernare e/o frazionare l’abitazione, e questo spiegherebbe perché su queste soluzioni la riduzione di prezzo è leggermente superiore. In forte diminuzione i monolocali (-10,8%), le soluzioni economiche (-10,3%), e gli immobili posizionati al piano terra (-8,7%). Le soluzioni acquistate per investimento possono contare spesso sul potere di acquisto dell’acquirente ed essere quindi acquistate con ribassi più importanti (-11%). Anche chi vende per necessità, dovendo recuperare capitale, è maggiormente disposto ad accettare prezzi più bassi (-9,4%).
Gap prezzo iniziale/prezzo finale più contenuti rispetto alla media nazionale si registrano per i tagli più grandi (trilocali, quattro locali). Bene anche gli ultimi piani (-7,6%) e le tipologie signorili (-6,9%), risultato abbastanza attendibile visto che si tratta di tipologie sempre piuttosto ambite e poco presenti sul mercato. I dati indicati mostrano dunque coerenza con lo scenario immobiliare che si sta disegnando. Va comunque sottolineato che i prezzi di richiesta sono definiti dopo un’attenta valutazione fatta dalle agenzie immobiliari che conoscendo bene il mercato immobiliare di riferimento determinano un prezzo di partenza congruo e allineato alla capacità di spesa della zona.