Turismo e tassi di cambio vantaggiosi: le destinazioni extra-UE più gettonate per l’estate 2024

Analisi di Ebury, fintech specializzata in gestione del rischio di cambio e pagamenti internazionali. Nonostante l’inflazione che incide sui programmi di viaggio, il budget medio cresce.
Nonostante siamo già a Luglio, sono ancora molti i turisti italiani che si trovano a pianificare le proprie vacanze. Sebbene il contesto geopolitico ed economico risulti complesso negli ultimi tempi, la domanda per i viaggi resta comunque elevata, come evidenziato da Europ Assistance nella ventitreesima edizione dell’Holiday Barometer. Secondo tale report, l’80% degli italiani si dichiara felice o molto felice di viaggiare, in linea con la media europea. Circa il 70% ha intenzione di fare almeno una vacanza estiva; di questi, oltre la metà (39%) prevede di farne più di una.
Nonostante il 52% del campione ritenga che l’inflazione possa influire sui programmi di viaggio, il budget medio cresce: 2.041€, anche se inferiore alla media europea (2.446€), ma superiore del 15% rispetto al 2023. Inoltre, cresce l’interesse per le destinazioni extra-UE grazie al loro carattere esotico, al basso costo della vita locale e alle favorevoli variazioni nei tassi di cambio. Per contro, i conflitti armati (51%, +23% rispetto al 2023), le motivazioni economiche (58%, +5% rispetto al 2023) e il rischio di fenomeni naturali estremi, incluso il caldo eccessivo, influenzano la scelta della destinazione; la salute e la sicurezza personale rimangono le principali preoccupazioni dei viaggiatori.
Secondo Ebury, alcune delle destinazioni extra-UE più gettonate e convenienti includono l’Asia e l’America Latina. Affascinante e misteriosa, l’Asia sembra davvero infinita, con molteplici paesi che si distinguono per le loro diverse tradizioni, religioni e storie. Anche l’Africa risulta essere un continente unico nel suo genere, dai silenzi primitivi della savana al mattino fino ai tramonti mozzafiato. Per chi predilige l’Asia, il Giappone, la Thailandia e l’Indonesia sono destinazioni vantaggiose in termini di variazioni valutarie per quest’estate, poiché le rispettive valute hanno registrato forti cali rispetto all’Euro (JPY -9.02%, THB -3.61% e IDR -7.17%) accompagnati da un’inflazione limitata (quest’ultima è stata particolarmente bassa in Thailandia, dove è stata pari allo 0,2% ad aprile). Solo l’India (INR +3,3%), Singapore (SGD +1,7%) e Hong Kong (HKD +0,4%) sono diventati leggermente più costosi.
In Sud America, invece, una meta da tenere in considerazione è il Cile (-13.55%), poiché il Peso cileno ha registrato un crollo dell’8,4% rispetto all’Euro, non bilanciato dall’inflazione. Il potere di acquisto dell’Euro in Brasile, in Perù e Colombia è invece rimasto sostanzialmente invariato, mentre è diminuito in Messico (-5.30%). Al contrario, il Sudafrica è notevolmente più economico, con un potere d’acquisto dell’euro in aumento (2,92%), mentre alcune destinazioni esotiche (Emirati Arabi Uniti e gli stessi Stati Uniti) confermano nuovamente la loro posizione tra le mete più gettonate dagli italiani, sebbene non offrano vantaggi finanziari significativi (rispetto al giugno scorso, l’Euro ha guadagnato l’1,66% rispetto al Dirham degli Emirati Arabi Uniti e circa il 2% rispetto al Dollaro statunitense). Tuttavia, anche se il cambio non è conveniente in queste località, il rapporto qualità-prezzo della tariffa aerea è una delle motivazioni per le quali vengono scelte queste mete, come evidenziato dal Travel Trends di Skyscanner. Nel 2024, i prezzi dei voli per Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) sono infatti diminuiti del 37%.
In conclusione, il 2024 si preannuncia come un’annata record per il turismo internazionale. Secondo l’ultimo Barometro mondiale del turismo dell’UNWTO, il settore recupererà completamente i livelli pre-pandemici nel 2024, con un aumento del 2% rispetto ai livelli del 2019. Si prevede che il turismo cinese, sia in entrata che in uscita, subirà un’accelerazione nel corso dell’anno, grazie alla facilitazione dei visti e al miglioramento della capacità aerea. Tuttavia, ostacoli economici come l’inflazione persistente, i tassi di interesse elevati e i prezzi del petrolio volatili, insieme alle tensioni geopolitiche, continuano a porre sfide significative alla ripresa sostenuta del turismo internazionale.