I futures Dow Jones segnalano forti perdite, mentre i rischi di recessione aumentano
I futures Dow Jones sono scesi bruscamente, insieme ai futures S&P 500 e ai futures Nasdaq, con l’imminente riunione della Fed al centro. Il Bitcoin crolla al minimo di 52 settimane, mentre crescono i rischi di recessione negli Stati Uniti.
I principali indici hanno registrato forti vendite alla fine della scorsa settimana, scendendo al di sotto dei livelli chiave. Il Nasdaq è precipitato venerdì, chiudendo con un segnale molto ribassista. L’attuale tendenza al rialzo era già “sotto pressione” dopo il sell-off di giovedì, per cui adesso gli analisti suggeriscono agli investitori di diffidare di eventuali nuovi acquisti e di ridurre l’esposizione azionaria attuale.
I titoli di crescita megacap continuano a non offrire alcun sostegno ai portafogli di investimento, con le azioni Apple, Microsoft, Google, Alphabet, Meta, Amazon e Nvidia, tutte in ribasso dalle loro linee di supporto a 10 settimane. Anche Tesla ha registrato un calo settimanale, ma relativamente modesto. Tuttavia, le azioni TESLA hanno chiuso vicino ai minimi settimanali, dopo aver toccato più volte la resistenza sulla linea di 21 giorni. In particolare, l’azienda di Elon Musk ha annunciato l’intenzione di dividere le azioni 3 per 1, e di proporre tale misura all’approvazione degli azionisti durante la riunione annuale del 4 agosto. Inoltre, il presidente e co-fondatore di Oracle Larry Ellison non cercherà la rielezione nel consiglio di amministrazione di Tesla.
Il rendimento del T-bond a 10 anni è aumentato di 3 punti base al 3,19%, chiudendo vicinissimo al massimo del 2018 (3,25%). Il rendimento dei Treasury a due anni è balzato di 10 punti base al 3,17%, ed è sul punto di invertire una parte fondamentale della curva dei rendimenti. Ciò sottolinea i timori del mercato di recessione e inflazione o stagflazione.
Shanghai e Pechino hanno reimpostato alcune restrizioni Covid in un numero limitato di nuovi casi, e questo fa del mercato azionario cinese un fattore in lieve controtendenza già da paio di settimane. A tal proposito, molti sperano nella capacità della Cina di confermare il suo possibile status di mercato indipendente dagli altri, capace di autoalimentarsi grazie alla propria domanda interna. Questo permetterebbe a chi ha puntato in questa borsa tra il 2020 e il 2021 di poter compensare parzialmente il bilancio complessivo di perdite che il 2022 dovrebbe generare relativamente a Europa e Stati Uniti, ma una eventuale recessione, alla lunga, deprimerebbe le aspettative di crescita sul PIL cinese e, di conseguenza, le quotazioni azionarie.
La Federal Reserve si riunisce martedì e mercoledì, e annuncerà il suo ultimo aumento dei tassi in occasione della conferenza stampa del capo della Fed Jerome Powell. Secondo Yadeni Research, il rischio di una recessione negli Stati Uniti sarebbe aumentato dal 40% al 45%(a Maggio erano al 30%). Un grande fattore scatenante per il sell-off del mercato azionario è il timore degli investitori che i politici della Fed dovranno essere molto più aggressivi per frenare le pressioni sui prezzi, e sappiamo che una stretta monetaria aggressiva aumenta i rischi di recessione. Tuttavia, la Fed è “in trappola”, poiché l’inflazione è salita inaspettatamente a un nuovo massimo da 40 anni (8,6%), e i mercati ora si aspettano movimenti di 50 punti base nei prossimi quattro incontri della Fed fino a novembre, e c’è chi ha chiesto di aumentare i tassi di 75 punti base già mercoledì.
Una sorpresa del genere, però, sarebbe davvero fuori luogo, e i funzionari della Fed non hanno indicato che fosse probabile una mossa di tre quarti di punto. Un’opzione potrebbe essere quella secondo cui la Fed manterrà un aumento del tasso di mezzo punto la prossima settimana, ma con un possibile aumento di 75 punti base in discussione per la riunione di fine luglio.