Settembre 19, 2025
Home Posts tagged auto storiche

Auto d’epoca, 5 categorie promettenti. Le 8 regole d’oro di David Gooding per non sbagliare investimento

Alcune auto classiche non sono così appariscenti come le Ferrari da un milione di euro, ma mostrano forti segnali di aumento di valore. Per investire bene servono soprattutto passione, pazienza, ricerca e un occhio alle possibili frodi.

Così come per l’arte e per il vino, il mercato delle auto da collezione è piuttosto fiorente, ma bisogna ancora fare molta attenzione quando si deve effettuare una scelta.

Dopo aver analizzato le guide agli investimenti, i risultati delle aste, i rapporti sulle assicurazioni, le vendite online e gli acquisti sul mercato, oggi possiamo individuare cinque categorie in cui il trend è in aumento ed è possibile trovare un buon affare. Le auto di questi gruppi costano (molto) meno di una Ferrari blue chip, ma hanno un buon potenziale di guadagno nei prossimi anni.

  1. “La potenza giapponese” – Le auto classiche provenienti dalle fabbriche giapponesi stanno battendo quasi tutte le altre nel 2019 in termini di aumento di valore. Un’auto giapponese in condizioni “eccellenti” si è apprezzata mediamente del 18% negli ultimi tre anni, e del 39% negli ultimi cinque. La più performante è stata l’Acura Integra Type R del 1997, venduta recentemente per 63.800 USD ad un’asta Barrett-Jackson.
  2. “Le tedesche trascurate” – Le BMW classiche hanno visto il secondo più alto aumento delle richieste di preventivi assicurativi nell’ultimo anno, conseguendo un certo successo negli acquirenti di età inferiore ai 55 anni.
  3. “Quelle strane ma divertenti” – Fanno parte di questa categoria le auto che sono state derise quando sono uscite, ma che successivamente hanno sviluppato un seguito di culto sui social media. La familiare Buick Roadmaster, per esempio, è aumentata del 14% nell’ultimo anno, più delle classiche Jaguar.
  4. “Le Youngtimer” – Youngtimer è un termine usato per la prima volta dagli appassionati per indicare un’auto promettente con età variabile da 20 a 30 anni, ma non ancora diventata un classico in senso stretto. Nella cultura americana, il termine si è evoluto fino ad essere associato a quei millennials che amano le auto sportive di fascia alta e agli appassionati appartenenti alla generazione X, ossia quella degli attuali 25-30enni, che oggi possono permettersi l’acquisto di quei modelli. I risultati di questo trend sono sorprendenti: la Mercedes SL-Class di metà degli anni ’90 è cresciuta dell’8% in valore dal 2017 al 2018, e la BMW M3 del 2000 è aumentata del 22% rispetto all’anno precedente.
  5. I Truck (camion) – I prezzi alle aste per i camion classici sono aumentati del 15% rispetto allo scorso anno, e le quotazioni su cui si basano le maggiori compagnie di assicurazione sono aumentate del 40%. Le difficoltà e i costi dell’ingombro vengono compensate dall’esiguo numero di modelli in circolazione.

Qualunque sia la tendenza del mercato, l’acquisto di un auto d’epoca deve sempre essere attuato rispettando alcune regole. David Gooding, patron della grande asta di Pebble Beach (California), ha raccolto delle vere e proprie “pillole di saggezza” in una speciale classifica. Secondo Gooding, se si decide di investire in auto d’epoca (a prescindere dalla fascia di prezzo), è bene:

– ascoltare il proprio cuore, e comprare ciò che si ama cercando il modello nel miglior stato possibile;

– non preoccuparsi dell’investimento, perché un’auto con una grande storia andrà sempre bene nel lungo periodo;

– sapere che il mercato non è fatto solo di Ferrari! Chi non può permettersi una Ferrari degli anni ’60, ma ha buoni mezzi finanziari, potrà dirigersi verso un’Alfa Romeo dei ‘60, oppure su una Mercedes-Benz 300 SL Gullwing o Roadster;

– “ricercare, studiare e confrontarsi”, ossia trascorrere del tempo accumulando quante più conoscenze possibile sul modello specifico che si sta cercando, parlare con gli esperti o con altre fonti informate e imparziali è fondamentale per scegliere rimanendo aggiornati;

– conoscere l’esatta provenienza dell’auto e ricostruire la sua storia. Sapere che il potenziale acquisto proviene da una collezione stimata o da qualche eccellente collezionista aggiunge valore al prezzo di un’auto;

– ricercare il modello con tutte le sue parti originali (compreso targa e documenti!). Una macchina non deve essere completamente restaurata per essere preziosa (anzi…), e se proprio è necessario effettuare dei lavori, bisogna cercare i restauratori riconosciuti come esperti per quel modello specifico.

– conservare l’auto in un deposito asciutto e arioso, per evitare a tutti i costi l’umidità, e pulirla accuratamente dopo ogni utilizzo, lasciando le finestre leggermente aperte in modo che l’aria possa circolare all’interno. Durante i mesi invernali, fare pompare le gomme un pò più del normale per prevenire il deterioramento degli pneumatici, e avviarla per circa 15 minuti ogni due settimane, allo scopo di mantenere la batteria carica e il motore correttamente lubrificato.

– guidare le proprie auto d’epoca! Le auto sono pensate per essere guidate, questo è ciò che rende così speciale il collezionismo di automobili. Pertanto, è bene utilizzare il proprio investimento su strada e goderselo con altri appassionati, anche (e soprattutto) se si tratta di una Ferrari da 20 milioni di dollari.

Su tutto, bisogna prestare attenzione alle possibili frodi. Il settore delle auto d’epoca, infatti, non è immune da rischi e truffe; secondo un sondaggio di Classic Trader, il 35% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver subito almeno un tentativo di truffa, il 70% dei quali è avvenuto in Italia. La truffa più comune è quella dei difetti taciuti dal venditore, seguita dagli incidenti nascosti e dalla truffa del contachilometri. Inoltre, il 18% degli intervistati segnala denunce di pagamenti anticipati su presunti accordi e spedizionieri scomparsi con gli acconti di garanzia. Ciò dipende dal fatto che circa l’80% delle transazioni avviene mediante pagamento in contanti, ed espone così il compratore sia al rischio di truffa che a quello di ricevere e detenere banconote false.

Se hai trovato utile questo articolo forse potrebbe interessarti sapere come tutelare il tuo patrimonio familiare (e le tue auto classiche) dagli attacchi esterni

Scarica l’e-book “La Protezione del Patrimonio Familiare dai possibili atti di aggressione dei terzi“, edito da PATRIMONI&FINANZA.

Non costa assolutamente nulla, è sufficiente registrarsi

Buona lettura !

 

Auto d’epoca, crescono gli appassionati. Gli scambi sul segmento Youngtimer accendono il mercato dei collezionisti più giovani

Prima di lanciarsi sulle “oldtimer” (auto d’epoca), i neofiti guardano ai più recenti modelli “youngtimer”. Linee contemporanee, prezzi abbordabili e sconto sul bollo.

Il mercato delle auto d’epoca non accenna a diminuire la sua corsa, neanche dopo anni di crescita sostenuta. Nonostante la crisi economica che ha colpito molte fasce di reddito, la domanda di auto “veteran” viene sostenuta dal costante aumento degli appassionati, soprattutto più giovani.

Il vero motore delle performance annuali (di tutto rispetto per alcuni modelli) si conferma essere la forte passione che lega tutti i collezionisti di auto, attratti non solo per via dello status derivante dal possesso di un pezzo raro, ma anche per il senso di appartenenza ad una cerchia ristretta di amatori, alimentato attraverso le numerose kermesse e manifestazioni sportive organizzate da centinaia di club e associazioni di settore, che attirano appassionati da tutto il mondo e tengono alta l’attenzione su questa particolare tipologia di Passion Investment.

L’acquisto di un’auto d’epoca, infatti, ha una preponderante componente emozionale e sociale, che concorre alla formazione dei prezzi dei vari modelli e mantiene il mercato, nel suo complesso, piuttosto liquido.

Naturalmente, nel corso degli anni è cambiata la composizione della domanda, oggi rivolta maggiormente a modelli accessibili sia come prezzo che come linea, tanto da poter parlare di un vero e proprio sdoppiamento del mercato in due segmenti distinti e con pochissimi punti di contatto tra loro: quello delle “oldtimer”, che richiede adeguate disponibilità finanziarie e continua ad interessare una ristretta elìte di proprietari, e quello delle “youngtimer”, che a fronte di un investimento contenuto regala ai proprietari emozioni del tutto simili a quelle dei possessori di modelli “old”.

In particolare, con il termine youngtimer si indicano le autovetture appartenenti al ventennio che va dalla metà degli anni 80 al 1999. Si tratta quindi di modelli che si trovano in una fase intermedia della loro vita da collezione, con un’età compresa tra i 20 e i 35 anni, che oggi possono contare su una comunità di appassionati in crescita e di una diffusa popolarità. In più, le youngtimer offrono un ingresso accessibile al costoso hobby delle auto d’epoca, e molte compagnie assicurative offrono tariffe speciali.

Il termine usato per definirle non si riferisce all’età delle vetture, ma a quella dei loro acquirenti. Gli appassionati di queste vetture, infatti, sono per lo più quarantenni e cinquantenni, che acquistano le youngtimer anche per ricordare i tempi in cui questi modelli erano quelli più desiderati e, in relazione al prezzo dell’epoca, irraggiungibili. Il loro costo, peraltro, spesso non supera i 10.000 euro per i modelli più popolari.

Dal punto di vista finanziario, l’investimento in una youngtimer presenta alcuni vantaggi. Il primo è che di solito si trovano in buone condizioni generali e necessitano di bassi costi di manutenzione. Il secondo è che si trovano ad un buon prezzo e, a seconda del modello, hanno un elevato potenziale per futuri aumenti di valore.

E’ fondamentale, relativamente a quest’ultimo aspetto, prestare molta attenzione alla “storia” del veicolo, ossia allo stato di conservazione e di funzionamento risultanti dal libretto dei tagliandi (che deve essere completo e di prima mano!). I modelli più apprezzati nel mercato delle youngtimer sono la FIAT 500, la Mini vecchio modello e la Lancia Thema Ferrari, fino ad arrivare alle Volvo 850, alle Peugeot 205 GTI e alle Volkswagen Golf GTI (quest’ultima una regina del mercato). Ingresso d’autorità, proprio di recente, per la BMW Z3 datata 1996, resa celebre perché usata da James Bond nel film “Golden Eye”.

Dal punto di vista fiscale, con la nuova legge di bilancio vengono nuovamente introdotte le agevolazioni per le auto ventennali, come la riduzione del 50% sulla tassa di possesso (bollo).

Come ottenere lo sconto sul bollo per le auto storiche?

E’ molto semplice: bisogna avere il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, introdotto dal DM 17/12/2009 (“Disciplina e Procedure per l’iscrizione dei veicoli di interesse storico e collezionistico nei registri, nonché per la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica”), da richiedere a un club federato ASI (Automotoclub Storico Italiano) a cui è obbligatorio iscriversi. I più importanti di questi soggetti sono, appunto, ASI, e poi Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI ed altri ancora.

Una volta ottenuto il certificato bisogna recarsi in motorizzazione per farsi applicare il tagliando che attesta la storicità dell’auto sulla carta di circolazione. Da qui in poi, entrerete nel club esclusivo dei timers.

Se hai trovato utile questo articolo, forse potrebbe interessarti sapere come tutelare il tuo patrimonio (e il tuo parco macchine) dagli attacchi esterni.

Scarica l’e-book “La Protezione del Patrimonio Familiare dai possibili atti di aggressione dei terzi“, edito da PATRIMONI&FINANZA.

Non costa assolutamente nulla, è sufficiente registrarsi

Buona lettura !