Alcune auto classiche non sono così appariscenti come le Ferrari da un milione di euro, ma mostrano forti segnali di aumento di valore. Per investire bene servono soprattutto passione, pazienza, ricerca e un occhio alle possibili frodi.
Così come per l’arte e per il vino, il mercato delle auto da collezione è piuttosto fiorente, ma bisogna ancora fare molta attenzione quando si deve effettuare una scelta.
Dopo aver analizzato le guide agli investimenti, i risultati delle aste, i rapporti sulle assicurazioni, le vendite online e gli acquisti sul mercato, oggi possiamo individuare cinque categorie in cui il trend è in aumento ed è possibile trovare un buon affare. Le auto di questi gruppi costano (molto) meno di una Ferrari blue chip, ma hanno un buon potenziale di guadagno nei prossimi anni.
- “La potenza giapponese” – Le auto classiche provenienti dalle fabbriche giapponesi stanno battendo quasi tutte le altre nel 2019 in termini di aumento di valore. Un’auto giapponese in condizioni “eccellenti” si è apprezzata mediamente del 18% negli ultimi tre anni, e del 39% negli ultimi cinque. La più performante è stata l’Acura Integra Type R del 1997, venduta recentemente per 63.800 USD ad un’asta Barrett-Jackson.
- “Le tedesche trascurate” – Le BMW classiche hanno visto il secondo più alto aumento delle richieste di preventivi assicurativi nell’ultimo anno, conseguendo un certo successo negli acquirenti di età inferiore ai 55 anni.
- “Quelle strane ma divertenti” – Fanno parte di questa categoria le auto che sono state derise quando sono uscite, ma che successivamente hanno sviluppato un seguito di culto sui social media. La familiare Buick Roadmaster, per esempio, è aumentata del 14% nell’ultimo anno, più delle classiche Jaguar.
- “Le Youngtimer” – Youngtimer è un termine usato per la prima volta dagli appassionati per indicare un’auto promettente con età variabile da 20 a 30 anni, ma non ancora diventata un classico in senso stretto. Nella cultura americana, il termine si è evoluto fino ad essere associato a quei millennials che amano le auto sportive di fascia alta e agli appassionati appartenenti alla generazione X, ossia quella degli attuali 25-30enni, che oggi possono permettersi l’acquisto di quei modelli. I risultati di questo trend sono sorprendenti: la Mercedes SL-Class di metà degli anni ’90 è cresciuta dell’8% in valore dal 2017 al 2018, e la BMW M3 del 2000 è aumentata del 22% rispetto all’anno precedente.
- I Truck (camion) – I prezzi alle aste per i camion classici sono aumentati del 15% rispetto allo scorso anno, e le quotazioni su cui si basano le maggiori compagnie di assicurazione sono aumentate del 40%. Le difficoltà e i costi dell’ingombro vengono compensate dall’esiguo numero di modelli in circolazione.
Qualunque sia la tendenza del mercato, l’acquisto di un auto d’epoca deve sempre essere attuato rispettando alcune regole. David Gooding, patron della grande asta di Pebble Beach (California), ha raccolto delle vere e proprie “pillole di saggezza” in una speciale classifica. Secondo Gooding, se si decide di investire in auto d’epoca (a prescindere dalla fascia di prezzo), è bene:
– ascoltare il proprio cuore, e comprare ciò che si ama cercando il modello nel miglior stato possibile;
– non preoccuparsi dell’investimento, perché un’auto con una grande storia andrà sempre bene nel lungo periodo;
– sapere che il mercato non è fatto solo di Ferrari! Chi non può permettersi una Ferrari degli anni ’60, ma ha buoni mezzi finanziari, potrà dirigersi verso un’Alfa Romeo dei ‘60, oppure su una Mercedes-Benz 300 SL Gullwing o Roadster;
– “ricercare, studiare e confrontarsi”, ossia trascorrere del tempo accumulando quante più conoscenze possibile sul modello specifico che si sta cercando, parlare con gli esperti o con altre fonti informate e imparziali è fondamentale per scegliere rimanendo aggiornati;
– conoscere l’esatta provenienza dell’auto e ricostruire la sua storia. Sapere che il potenziale acquisto proviene da una collezione stimata o da qualche eccellente collezionista aggiunge valore al prezzo di un’auto;
– ricercare il modello con tutte le sue parti originali (compreso targa e documenti!). Una macchina non deve essere completamente restaurata per essere preziosa (anzi…), e se proprio è necessario effettuare dei lavori, bisogna cercare i restauratori riconosciuti come esperti per quel modello specifico.
– conservare l’auto in un deposito asciutto e arioso, per evitare a tutti i costi l’umidità, e pulirla accuratamente dopo ogni utilizzo, lasciando le finestre leggermente aperte in modo che l’aria possa circolare all’interno. Durante i mesi invernali, fare pompare le gomme un pò più del normale per prevenire il deterioramento degli pneumatici, e avviarla per circa 15 minuti ogni due settimane, allo scopo di mantenere la batteria carica e il motore correttamente lubrificato.
– guidare le proprie auto d’epoca! Le auto sono pensate per essere guidate, questo è ciò che rende così speciale il collezionismo di automobili. Pertanto, è bene utilizzare il proprio investimento su strada e goderselo con altri appassionati, anche (e soprattutto) se si tratta di una Ferrari da 20 milioni di dollari.
Su tutto, bisogna prestare attenzione alle possibili frodi. Il settore delle auto d’epoca, infatti, non è immune da rischi e truffe; secondo un sondaggio di Classic Trader, il 35% degli utenti intervistati ha dichiarato di aver subito almeno un tentativo di truffa, il 70% dei quali è avvenuto in Italia. La truffa più comune è quella dei difetti taciuti dal venditore, seguita dagli incidenti nascosti e dalla truffa del contachilometri. Inoltre, il 18% degli intervistati segnala denunce di pagamenti anticipati su presunti accordi e spedizionieri scomparsi con gli acconti di garanzia. Ciò dipende dal fatto che circa l’80% delle transazioni avviene mediante pagamento in contanti, ed espone così il compratore sia al rischio di truffa che a quello di ricevere e detenere banconote false.
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Buona lettura !