Marzo 28, 2024
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Vino e whisky rari: Giappone da record, Svezia emergente. Per investire bisogna saper conservare

L’investimento nei vini e whisky rari può consentire rendimenti da capogiro, ma comporta l’osservanza di rigide regole di conservazione da parte dell’investitore o del semplice appassionato.

Nel corso del 2020, un catalogo di 2.500 bottiglie dell’Enoteca Pinchiorri (in totale 864 lotti) è stato battuto per 3,3 milioni di dollari dalla casa d’aste internazionali Zachys, specializzata nel mondo del vino. Si trattava di una formidabile collezione che annoverava, tra le altre, tre bottiglie di Vosne Romanee Cros Parantoux Henri Jayer del 1985 (battute per 98.561 dollari), due magnum cru di Vosne Romanee Cros Parantoux Reserve Henri Jayer del 1999 (90.347 dollari), una 15 litri di Masseto, annata 2014 (20mila euro), sei bottiglie di Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno 2013 (6.700 euro), una bottiglia da sei litri (“imperiale”) de Le Pergole Torte Riserva Montevertine 1990 (6.500 euro) e due magnum di Barolo Bartolo Mascarello 1990 (4.800 euro).

A dicembre 2020, la stessa Enoteca Pinchiorri realizzava una vendita record con un set di 6 bottiglie di grande formato (Mathusalems, 6L, annata 1985) del Domaine de la Romanée-Conti, con un solo lotto, vendute per circa 840.000 € ad un collezionista svizzero.

Sono cifre da sogno, che dimostrano come il trend di mercato sia in continua crescita anche tra gli investitori che desiderano diversificare i propri asset. Lo stesso entusiasmo – ed anzi, ben maggiore – si è manifestato nelle aste milionarie dedicate al mondo dei rare whisky. Anche qui, valutazioni da capogiro, come quella raggiunta dalla collezione di 3.900 bottiglie di rare whisky di Richard Gooding.

E’ stata chiamata “The perfect collection”, è valutata dagli esperti circa 10 milioni di dollari ed è la più grande collezione privata al mondo di rare whisky, che Gooding ha creato negli anni acquistando all’asta oppure direttamente dalle distillerie (Macallan, Bowmore e Stromness, soprattutto). La collezione comprende un Macallan Valerio Adami (artista della Pop Art) di 60 anni (solo 12 bottiglie realizzate), contenente whisky distillato nel 1926 e imbottigliato solo nel 1986 da Macallan in 24 bottiglie, dodici delle quali decorate con un’etichetta creata dall’artista famoso per aver realizzato la copertina dell’album “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles (le altre 12 decorate da Peter Blake).

Negli ultimi anni, però, le aste internazionali hanno messo in luce anche il valore dei rare whisky prodotti in Giappone, e a maggio 2020, nella sede di Hong Kong di Sotheby’s, un’asta in versione digitale ha battuto una delle più grandi collezioni di rare whisky giapponese, con protagoniste assolute alcune etichette della distilleria Karuizawa di Nagano, chiusa definitivamente nel 2011 ma ancora sugli scudi, tanto da far arrivare, nel 2019, una sua singola bottiglia di whisky all’astronomica cifra di 447.000 dollari. L’anno precedente, poi, una rara bottiglia di Yamazaki 50 anni era stata aggiudicata per 343.000 dollari.

La domanda di whisky giapponese è aumentata notevolmente negli ultimi anni, quintuplicando il prezzo di vendita di alcune bottiglie rare e facendo lievitare le esportazioni del 50%. Sulla scia del successo giapponese, alcune giovani distillerie svedesi si stanno distinguendo come emergenti nel panorama del rare whisky, grazie soprattutto alla loro collocazione presso le fonti d’acqua più pure (che determinano la qualità del whisky).

Sia per il vino che per il Whisky, comunque, la formula vincente dell’investimento si ricava da una circostanza molto semplice. Secondo Luigi Rossi, avvocato esperto di pianificazione patrimoniale e di fiscalità delle collezioni, appena viene immessa sul mercato una determinata quantità di bottiglie, il numero delle persone che le acquista per aprirle e consumarle è costantemente superiore a quello di coloro che le conservano, i quali possono assicurarsi – a determinate condizioni, naturalmente – un aumento automatico di valore delle proprie bottiglie. Dalla formula generica alla realtà, però, c’è di mezzo l’osservanza di alcune regole fondamentali. L’acquisto del vino di pregio e dei rare whisky al solo scopo di investimento, infatti, rischia di diventare fallimentare se non si conoscono e si apprezzano le caratteristiche del prodotto e della distilleria, e se non si osservano delle specifiche regole di conservazione all’interno di una propria cantina personale. Risulta fallimentare, pertanto, acquistare una bottiglia di vino o whisky rare di cui si sconoscono la storia e i metodi di produzione.

Relativamente ai metodi e luoghi di conservazione, il whisky si conserva molto più facilmente del vino e può sopravvivere senza particolari attenzioni in quasi tutti gli ambienti, ma una collezione va preservata in una piccola cantina per difenderla da alcuni fattori esterni che possono alternare le qualità organolettiche del distillato. Inoltre, è bene osservare alcuni accorgimenti che, in caso di rivendita, diventano fondamentali. La prima è quella di non buttare mai la confezione originale, soprattutto se hai a portata di mano una bottiglia di un certo valore. La seconda è tener lontano le bottiglie dall’umidità, dalla luce del sole e dalle temperature eccessive, che fanno evaporare l’alcool (vaporizza a 78 gradi centigradi). Mai tenere la collezione in vetrina, perché in estate farebbe salire la temperatura interna e rovinare il contenuto. Ogni singola bottiglia, poi, va conservata in posizione verticale, anche perché, a differenza del vino, il whisky non continua ad invecchiare una volta imbottigliato, ma si mantiene piuttosto stabile e con il passare del tempo acquisisce più maturità e fermezza.

Un altro accorgimento utilissimo è quello di annotare il livello di liquido nella bottiglia perché, se questo dovesse scendere troppo, significa che è in corso l’evaporazione del whisky che così si ridimensiona drasticamente nel suo valore. L’umidità, invece, aggredisce l’etichetta che è un elemento prezioso della bottiglia di rare, soprattutto in vista di una possibile asta.

Relativamente alla conservazione del vino di pregio, il discorso si complica un po’ di più, ma vale la pena sintetizzare i più importanti principi e suggerimenti di conservazione:

– tenere le bottiglie al buio,
– disporle coricate su un fianco in posizione orizzontale,
– mantenere costante la temperatura dell’ambiente in cui sono custodite (tra 10 gradi e mai oltre i 18 gradi, 12-15 gradi per i vini rossi e 10-12 gradi per i vini bianchi), 
– mantenere il tasso di umidità della cantina intorno al 70%,
– proteggere le bottiglie da fonti di vibrazioni e non agitarle mai,
– tenerle lontane da profumi e odori forti (il vino “respira”, per cui è bene conservarlo sempre in un ambiente ben areato e al riparo da odori o profumi forti come quelli dei formaggi, salumi, tartufi etc),
– rispettare i tempi d’invecchiamento e affinamento in bottiglia del tuo vino (i rossi  possono essere conservati più a lungo dei bianchi).