Prima di lanciarsi sulle “oldtimer” (auto d’epoca), i neofiti guardano ai più recenti modelli “youngtimer”. Linee contemporanee, prezzi abbordabili e sconto sul bollo.
Il mercato delle auto d’epoca non accenna a diminuire la sua corsa, neanche dopo anni di crescita sostenuta. Nonostante la crisi economica che ha colpito molte fasce di reddito, la domanda di auto “veteran” viene sostenuta dal costante aumento degli appassionati, soprattutto più giovani.
Il vero motore delle performance annuali (di tutto rispetto per alcuni modelli) si conferma essere la forte passione che lega tutti i collezionisti di auto, attratti non solo per via dello status derivante dal possesso di un pezzo raro, ma anche per il senso di appartenenza ad una cerchia ristretta di amatori, alimentato attraverso le numerose kermesse e manifestazioni sportive organizzate da centinaia di club e associazioni di settore, che attirano appassionati da tutto il mondo e tengono alta l’attenzione su questa particolare tipologia di Passion Investment.
L’acquisto di un’auto d’epoca, infatti, ha una preponderante componente emozionale e sociale, che concorre alla formazione dei prezzi dei vari modelli e mantiene il mercato, nel suo complesso, piuttosto liquido.
Naturalmente, nel corso degli anni è cambiata la composizione della domanda, oggi rivolta maggiormente a modelli accessibili sia come prezzo che come linea, tanto da poter parlare di un vero e proprio sdoppiamento del mercato in due segmenti distinti e con pochissimi punti di contatto tra loro: quello delle “oldtimer”, che richiede adeguate disponibilità finanziarie e continua ad interessare una ristretta elìte di proprietari, e quello delle “youngtimer”, che a fronte di un investimento contenuto regala ai proprietari emozioni del tutto simili a quelle dei possessori di modelli “old”.
In particolare, con il termine youngtimer si indicano le autovetture appartenenti al ventennio che va dalla metà degli anni 80 al 1999. Si tratta quindi di modelli che si trovano in una fase intermedia della loro vita da collezione, con un’età compresa tra i 20 e i 35 anni, che oggi possono contare su una comunità di appassionati in crescita e di una diffusa popolarità. In più, le youngtimer offrono un ingresso accessibile al costoso hobby delle auto d’epoca, e molte compagnie assicurative offrono tariffe speciali.
Il termine usato per definirle non si riferisce all’età delle vetture, ma a quella dei loro acquirenti. Gli appassionati di queste vetture, infatti, sono per lo più quarantenni e cinquantenni, che acquistano le youngtimer anche per ricordare i tempi in cui questi modelli erano quelli più desiderati e, in relazione al prezzo dell’epoca, irraggiungibili. Il loro costo, peraltro, spesso non supera i 10.000 euro per i modelli più popolari.
Dal punto di vista finanziario, l’investimento in una youngtimer presenta alcuni vantaggi. Il primo è che di solito si trovano in buone condizioni generali e necessitano di bassi costi di manutenzione. Il secondo è che si trovano ad un buon prezzo e, a seconda del modello, hanno un elevato potenziale per futuri aumenti di valore.
E’ fondamentale, relativamente a quest’ultimo aspetto, prestare molta attenzione alla “storia” del veicolo, ossia allo stato di conservazione e di funzionamento risultanti dal libretto dei tagliandi (che deve essere completo e di prima mano!). I modelli più apprezzati nel mercato delle youngtimer sono la FIAT 500, la Mini vecchio modello e la Lancia Thema Ferrari, fino ad arrivare alle Volvo 850, alle Peugeot 205 GTI e alle Volkswagen Golf GTI (quest’ultima una regina del mercato). Ingresso d’autorità, proprio di recente, per la BMW Z3 datata 1996, resa celebre perché usata da James Bond nel film “Golden Eye”.
Dal punto di vista fiscale, con la nuova legge di bilancio vengono nuovamente introdotte le agevolazioni per le auto ventennali, come la riduzione del 50% sulla tassa di possesso (bollo).
Come ottenere lo sconto sul bollo per le auto storiche?
E’ molto semplice: bisogna avere il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica, introdotto dal DM 17/12/2009 (“Disciplina e Procedure per l’iscrizione dei veicoli di interesse storico e collezionistico nei registri, nonché per la loro riammissione in circolazione e la revisione periodica”), da richiedere a un club federato ASI (Automotoclub Storico Italiano) a cui è obbligatorio iscriversi. I più importanti di questi soggetti sono, appunto, ASI, e poi Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI ed altri ancora.
Una volta ottenuto il certificato bisogna recarsi in motorizzazione per farsi applicare il tagliando che attesta la storicità dell’auto sulla carta di circolazione. Da qui in poi, entrerete nel club esclusivo dei timers.
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